Dopo due anni è di nuovo Serie D per l’Alfonsine. Il sodalizio ravennate presieduto da Rossana Guerrini ha chiuso la sua stagione sabato scorso cedendo 3-0 alla Correggese in SuperCoppa ma l’obiettivo primario è stato ampiamente raggiunto. Una corsa ad ostacoli, tutti brillantemente superati dai biancazzurri che hanno chiuso anche con il miglior attacco dell’ostico girone B. Simbolo ormai da anni di questa longeva realtà del calcio romagnolo, il capitano Federico Innocenti ha ripercorso ai nostri microfoni le tappe salienti dell’annata appena terminata.

“Non è stato facile – esordisce – il campionato è stato lungo e ricco di insidie ma l’abbiamo spuntata semplicemente grazie ad un gruppo ben amalgamato. I giovani già presenti in rosa e quelli aggiunti all’ultimo si sono rivelati preziosi, hanno saputo far gruppo abbinando qualità tecniche ad importanti valori umani. Aver potuto lavorare in un contesto tranquillo ci ha sicuramente agevolato il compito. Fondamentale è stato comunque partire forte, inanellando subito quattro vittorie di fila partendo proprio dal Progresso che ha chiuso poi al secondo posto il torneo. Non sono mancati momenti di difficoltà, vedi la sconfitta alla sesta di ritorno con il Castelfranco (6-2, ndr), ma proprio grazie alla lucidità mentale con cui siamo ripartiti dopo episodi negativi del genere ci ha dato forza e consapevolezza di poter arrivare in alto. Non a caso dopo il ko con gli emiliani siamo riusciti a superare le resistenze del Cattolica nel recupero: questa per me ha rappresentato la partita chiave, più di quella con l’Argentana vinta sempre di misura”.

Il giudizio poi si allarga all’intero lotto di squadre: “Certo, se ripenso a 20 anni fa – prosegue Innocenti – il livello medio è sensibilmente calato costantemente negli anni. Prima si costruivano squadroni con importanti investimenti economici e rischiavi di far quinto o sesto. Ad oggi basta continuità di risultati, formare un gruppo solido con qualche buon elemento ed allenarsi in maniera lineare per portare a casa l’obiettivo. Comunque mi fa piacere constatare squadre che al di là del risultato, hanno cercato e sono riuscite a proporre calcio: la Marignanese, lo stesso Progresso nella seconda parte di stagione arrivando a meritare i play-off nazionali. E’ retrocessa da ultima ma una citazione voglio farla anche per il Cotignola che ha dato filo da torcere a chiunque, onorando il campionato e offerto anche trame di gioco interessanti. Un pò un controsenso vista la posizione di classifica”.

Al centro del contendere non solo tra i professionisti ma anche tra i dilettanti regionali, la riforma del numero delle partecipanti ai singoli campionati. L’Emilia Romagna prosegue dritta nel mantenere 18 squadre in Eccellenza, assegnando di diritto alla seconda il pass per i play-off nazionali: “Non dimentichiamoci che, almeno da noi, prima che dilettarci sui campi siamo tutti lavoratori – analizza l’esperto centrocampista biancazzurro – Personalmente rimarrei così, mantenendo la stessa formula per i play-out. Ridurre il numero di squadre ed introdurre i play-off senza una forbice di punti potrebbe andare a danno di chi si massacra per tutto il campionato e alla fine si potrebbe veder scavalcare per singoli o fortuiti episodi in una gara di fine stagione”.

La dedica finale nasce tutta dal cuore: “Oltre ai miei genitori che si sono sobbarcati trasferte e rinunciato al loro tempo per seguirmi sin da piccolino, ci tengo a dedicare la vittoria di questo campionato a mister Stefano Evangelisti, (l’ex allenatore del Classe prematuramente scomparso a Gennaio, ndr), persona di grande spessore a cui mi sento particolarmente legato”.