Domani la sfida al Lecco, corazzata del girone A già promosso in serie C da diverse settimane, poi sarà il tempo dei playout. L’Arconatese spera di superare in extremis il Sestri Levante in classifica, per poter godere del fattore campo nella sfida diretta per la permanenza in serie D. Ne parliamo con Emanuele Marra, attaccante 23enne arrivato a gennaio dal Fiorenzuola e autore di 4 gol in campionato con la formazione lombarda.

Emanuele, come vi state preparando a questa sfida salvezza?

«Domenica cercheremo di fare almeno un punto con il Lecco, sperando che il Sestri perda. In caso di arrivo a pari punti avremmo il fattore campo nei playout, visto che gli scontri diretti sono favorevoli a noi. Peccato comunque, perché nelle ultime 4 giornate abbiamo ottenuto 3 vittorie, ma non ci sono purtroppo bastate per la salvezza diretta. So che le statistiche magari possono dire il contrario, ma vi assicuro che questa squadra non merita la retrocessione. In ogni caso faremo di tutto per conquistare la salvezza nei playout. Già avere il fattore campo, in una gara secca, sarebbe un bel vantaggio».

Da un punto di vista personale come è andata l’esperienza ad Arconate?

«Molto bene per me. Sono arrivato a gennaio, cercavo più spazio visto che a Fiorenzuola avevo poco spazio, specie dopo il cambio di modulo, quindi ho cercato una piazza che potesse garantirmi più minutaggio, e sono felice di essere arrivato qui. Ho disputato praticamente tutte le partite, realizzando anche 4 gol in campionato».

Primo obiettivo la salvezza, poi che sarà del tuo futuro?

«Spero di tornare nel professionismo. Sicuramente è quello il mio obiettivo primario, spero di rimpinguare il mio bottino di gol in queste ultime due partite, perché gli addetti ai lavori vedono soprattutto i numeri per ciò che concerne noi attaccanti, inutile girarci attorno. Ho già assaggiato la serie C, poi c’è stato questo passo indietro, ma voglio tornare lì».

Qual è il tuo colpo migliore e dove pensi di poter ancora crescere?

«Penso di poter crescere sotto tutti gli aspetti, anche perché sono giovane e devo lavorare ancora tanto. Sicuramente posso crescere nella difesa del pallone, perché spalle alla porta faccio un po’ fatica, anche perché sono un attaccante esterno, mi piace di più giocare fronte alla porta, o avere la palla tra i piedi. Il mio colpo forte è sicuramente il tiro da fuori, a volo o dopo un rimbalzo, diciamo che se sono in buona posizione per calciare non ci penso due volte. I miei 4 gol sono arrivati tutti così…».

In chiusura, una battuta sul tuo percorso nel settore giovanile?

«Beh, sono arrivato a Novara che ero un bambino. Sono originario di Palermo, ma con la mia famiglia ci siamo trasferiti a Novara. Ho iniziato a 9 anni lì, una società fantastica, seria, che lavora bene con i giovani. Novarello, poi, è un centro stupendo, c’è di tutto. Campi, piscina, perfino una cappella. Sono arrivato in Primavera, ho giocato con Bruno Fernandes, oggi allo Sporting Lisbona. Aveva una tecnica incredibile, un tiro da fuori pazzesco, è sicuramente il giocatore più forte con il quale ho giocato, si vedeva subito che aveva un talento fuori dal comune».