Maturo, sicuro di ciò che vuole e di come fare per ottenerlo. A sentirlo parlare nemmeno sembra un classe ’98, eppure la carta d’identità di Luca Pandolfi non mente. Origini napoletane, ma cresciuto calcisticamente parlando nell’Altovincentino e adesso sbocciato in quel di Castrovillari. Tredici reti stagionali, attenzioni dalla serie superiori e tanta voglia di mettersi in mostra. Di mestiere l’attaccante, l’obiettivo arrivare sempre più in alto. Il calciatore del club calabrese, militante nel Girone I di Serie D, si è concesso ai nostri microfoni per un’intervista.

Una stagione da incorniciare è stata condita da 12 reti in campionato che hanno concesso al Castrovillari questo quinto posto. Che annata è stata?

“La migliore da quando gioco a calcio, specialmente in zona realizzativa. E’ stato un anno pieno di emozioni con un bel gruppo, una stagione intensa. Dovevamo raggiungere un obiettivo e ci siamo ritrovati al quinto posto, è una bella soddisfazione”.

Da neopromossi in Serie D avete trascorso un campionato tranquillo, non privo peraltro di qualche soddisfazione. L’avventura si è fermata al primo turno playoff contro la Turris, ma ciò non toglie quanto fatto di buono.

“Quest’anno il Castrovillari ha fatto tre tipi di squadra: una per il ritiro, una rivoluzionata a dicembre e l’ultima che si è ritrovata a gennaio con un organico ringiovanito. La media età è bassissima”.

L’anno scorso avevi trovato spazio anche al Portici, sempre nel Girone I di Serie D. Quanto è stato importante trovare continuità a livello di presenze?

“Da quando gioco di norma, quando faccio parte dei convocati, ho sempre giocato: questa è stata anche un pò la mia fortuna. La scorsa stagione è mancata la fase realizzativa, sono stato un po’ sfortunato, mentre quest’anno mi sono rifatto. E’ stato molto importante”.

Questa è la tua quarta stagione in Serie D, per essere un classe ’98 hai già maturato una discreta esperienza.

“Ho fatto pure un’esperienza al nord, all’Altovicentino, dove ho fatto una presenza da sotto età. Poi mi sono trasferito al Melfi in Serie C per sei mesi, dopodiché le esperienze di Portici e quella attuale a Castrovillari”.

La tua carriera parte dall’Altovicentino, squadra dove peraltro fai benissimo nel settore giovanile per poi essere confermato in prima squadra. E’ stato il tuo trampolino di lancio?

“E’ una squadra-satellite dell’Inter in cui ho fatto bene nel settore giovanile mettendo a segno più di trenta reti. Ho preso parte anche alla Rappresentativa Juniores, è stata una bella esperienza: sono molto legato all’Altovicentino. Tempo fa è venuto a mancare il presidente, colui che mi aveva lanciato e che ha creduto in me sin da piccolo”.

A fine anno nonostante le diverse offerte da alcune importanti squadre, decidesti di continuare il tuo percorso con il club veneto.

“Ho ricevuto molte proposte da squadre importanti, delle Primavere top. Ho deciso di continuare con i “grandi” perché mi trovo meglio con loro, con i ragazzi della mia età non mi esprimevo al meglio. Avevo un pensiero diverso dai miei coetanei, perciò ho preferito unirmi a una prima squadra”.

Si stanno rincorrendo diverse voci circa un tuo possibile salto di categoria. L’ambizione è quella di trovare una squadra in cui essere protagonista?

“Spero di arrivare tra i professionisti. La squadra giusta? Per me è quella che mi desidera e che mi dia spazio. Se devo andare è perché voglio giocare, in modo anche da poter mettersi in mostra”.

Foto: Andrea Rosito