E’ uno degli under che si è meglio comportato in serie D, dopo aver centrato la promozione con il Cesena, ora Emanuele Valeri sogna una chance nel professionismo, che ha solo brevemente assaporato con la maglia del Lecce. Il giovane terzino sinistro, dopo un campionato condito da 3 gol e 6 assist, che gli sono valsi il soprannome di Roberto Carlos della serie D, ripercorre l’annata passata all’ombra del Manuzzi.

Emanuele, partiamo dalla promozione raggiunta con il Cesena…

«Una grandissima gioia, anche perché sembrava un risultato scontato e dovevamo vincere a ogni costo, ma i punti non si fanno perché ti chiami Cesena o perché hai la squadra forte, abbiamo dovuto sudarceli tutti sul campo. E’ stata un’ottima stagione, merito anche dei tanti ragazzi più esperti che ci hanno aiutato con i loro consigli e la loro esperienza in campo e negli spogliatoi,  come Biondini, De Feudis, gente che ha giocato in serie A».

Anche dal punto di vista individuale, grande stagione. Sei soddisfatto?

«Assolutamente sì, sono molto felice anche per quello che è stato il mio rendimento. Ho realizzato 3 gol e fornito 6 assist, mi ispiro con i dovuti paragoni a Roberto Carlos, ho segnato due gol su punizione, mi piace tanto spingere in avanti. Sono un terzino che prova sempre a proporsi in avanti, specie da quinto di centrocampo…».

Dove invece pensi di poter crescere?

«Diciamo che ho iniziato a lavorare molto sin dall’inizio della stagione sulla fase difensiva, cercando di restare concentrato per tutti i 90′, senza cali di concentrazione. Anche perché in una piazza del genere, con le aspettative che c’erano su di noi, ogni errore può costare tanto. Penso di essere cresciuto molto già da inizio anno, era un pallino che avevo in testa di riuscire ad abbinare alla fase offensiva anche una buona solidità difensiva».

E ora, che sarà del tuo futuro?

«Si vedrà. Il mio obiettivo, non lo nascondo, è di giocarmi una chance tra i professionisti. Mi piacerebbe restare a Cesena, per il momento c’è stata qualche chiacchierata ma ne riparleremo dopo la Poule Scudetto. Il mio contratto scade a giugno, quindi sarò libero di scegliere insieme al mio procuratore l’offerta che riterrò migliore per il mio futuro, anche se come ho detto restare in una piazza del genere non mi dispiacerebbe. Ma l’obiettivo primario è il professionismo, dopo averlo solo assaggiato a Lecce vorrei una chance con qualche opportunità in più».

A proposito dell’esperienza a Lecce, sei felice per il ritorno in serie A?

«Davvero molto, anche se ho giocato poco ho imparato tanto dai miei compagni, e soprattutto da mister Liverani, tecnico molto preparato che fa giocare molto bene le sue squadre. Noi abbiamo conquistato la promozione in B dopo 6 anni, è stata una grande festa, penso all’entusiasmo della piazza anche in questa stagione che sono tornati in A».

Di questa cavalcata, quale partita ricorderai come quella della svolta?

«Forse di nessuna in particolare, perché avevamo l’obbligo di provare a tornare subito tra i professionisti dopo il fallimento della società, ma ovvio che le gare che ci hanno portato sul + 7 o sul + 10 sono quelle che ci hanno fatto pensare che il traguardo fosse alla portata, anche se non abbiamo mai mollato, perché sapevamo che il Matelica su tutti non avrebbe mai gettato la spugna, infatti siamo arrivati all’ultima giornata. Eravamo stanchi, ma abbiamo dato tutto per i nostri tifosi. Non capita tutti i giorni di poter contare su più di 8mila abbonati in serie D, sono numeri che non c’entrano niente con questa categoria, forse in serie B molte squadre non arrivano a queste numeri. Sono grandi responsabilità sia chiaro, ma anche una grandissima spinta se dai tutto, i tifosi si mettono dalla tua parte».

foto tratta dal sito ufficiale della società