25° giornata di Serie A Bologna – Juventus 0-1: Dybala (67)

Analisi di Marco Giustini, match analyst.

Bologna contro Juventus, Mihajlovic contro Allegri, Davide contro Golia. Peggior attacco contro miglior difesa, 14 scontri tra i due allenatori, 11 vittorie per Allegri. Bologna che arriva da una sconfitta subita all’Olimpico contro la Roma. Da una partita che poteva vincere 3 a 1 ed è finita 2 a 1 per i giallorossi. Bologna che ha bisogno di punti per vedere ancora la luce del quartultimo posto che vuol dire salvezza. Bologna che ha ritrovato grinta, e la grinta è stato il tallone d’Achille della serata di Champions juventina. Juventus che deve ripartire proprio da quella serata. Che ha bisogno di vincere più che di convincere. I 3 punti non sono importanti per la classifica ma per rialzarsi subito in piedi. Ancora di più contro un avversario ostico non sulla carta ma nella metamorfosi che ha subito col cambio di allenatore e dall’importanza che questa partita ha per la Curva Bulgarelli.

FORMAZIONI BOLOGNA FC

Fase di possesso 1-2-4-4 Fase di non possesso 1-4-4-1/1

JUVENTUS FC Fase di possesso 1-1/2-3-4 Fase di non possesso 1-4-4/2

LA PARTITA

Primo Tempo: aggressività e costruzione del Bologna. La squadra di casa ha preparato molto bene la partita e si vede. All’ormai consolidato pressing alto per non permettere agli avversari di partire con azioni manovrate, si nota dedizione tattica in entrambe le fasi. Nel non possesso palla Soriano o Santander vanno in marcatura sul regista arretrato (Bentancur),squadra alta, stretta e compatta in zona palla. Un azione di riconquista palla al 40° racchiude la filosofia di Mihajlovic.

 

In fase di costruzione dal basso viene regolarmente cercato Pulgar (al 90° sarà lui il giocatore ad avere effettuato più passaggi) che si muove tra la linea di difesa e quella di centrocampo.

 

Da qui tre idee di gioco: palla lunga a cercare Santander con scarico o attacco immediato della seconda palla; palla nella trequarti a cercare Soriano (12 i passaggi ricevuti da Pulgar e Poli), palla sulla fascia sinistra alla ricerca di Diks (7 cross tentati), Poli o Sansone, da qui ricerca del cross per Santander o passaggio al centro per premiare il movimento del trequartista. (Dall’immagine vediamo come il Bologna abbia attaccato maggiormente dalla fascia sinistra).

La manovra del Bologna è efficace ma non incisiva. La prima occasione arriva proprio da questa fascia su palla riconquistata dove El Ropero colpisce di tacco. Proprio Santander è tra i migliori, un gigante che da fastidio alla difesa, fa sponde e lotta su tutti i palloni. (21 duelli per lui, 12 dei quali aerei). Poi tiri fuori di Soriano, Sansone ed Edera che ribadiscono sia la qualità della manovra rossoblù sia la difficoltà nel segnare. Alla fine del primo tempo saranno 9 tiri per la squadra Felsinea, solo 2 per i bianco neri.
Primo tiro della squadra di Allegri addirittura al 27° con Bernardeschi,uomo chiave nello schieramento tattico odierno. Juve camaleontica: nei primi 15 minuti si schiera con un particolare 1-4-4-2 con Bernardeschi e Bentancur centrali, Cancelo e Matuidi larghi, Mandzukic e Ronaldo vicini e più centrali.

Esperimento che però non ha dato i frutti sperati (0 occasioni create) e dopo un quarto d’ora passaggio al 433 con il numero 33 mezzala e Cancelo Alto a destra.

Bernardeschi duttile anche in fase di non possesso, è lui infatti che dopo l’ammonizione di Bentacur ha il compito di marcare a uomo il trequartista del Bologna. La Juve torna al suo solito modo di giocare, con le mezzali che si inseriscono, Bentancur al posto di Pjanic in fase di regia, Ronaldo e Mandzukic che si alternano tra centro e fascia sinistra. Ma la manovra non decolla. Il Bologna costringe a lanciare lungo, i duelli sono sempre a favore della squadra di casa, i reparti sono distanti sia in fase di possesso sia in fase di non possesso, dove Matuidi deve sempre coprire tanto campo. Ma il Bologna non ha l’istinto del Killer, e si va negli spogliatoi sullo 0 – 0.

Secondo Tempo. Si ricomincia come si era finito. Entrambe le squadre, in particolare il Bologna sembrano però più stanche e più lunghe. Si assiste ad una serie di lanci a cercare Santander da una parte, Bonucci per Mandzukic dall’altra. Unico sussulto ancora su palla inattiva, ancora per il Bologna ma Mbaye spreca (6 degli ultimi 7 gol subiti dalla juve proprio su palla inattiva). Al 60° la svolta. Esce Alex Sandro, entra Dybala, Cancelo opaco come ala, torna a fare il terzino e nuovo cambio tattico.

La Juve ora prova ad alzare il baricentro, il Bologna insiste con i lanci per cercare di superare la difesa. IL GOL Al 67° arriva il gol scaccia fantasmi. Classica azione della juve stagione 17/18. Lancio per Mandzukic alto a sinistra, che lotta e scarica per Matuidi, uno due con Dybala, poi il francese arriva sul fondo e crossa. Helander rinvia malissimo, piano e centrale, così per Dybala, che ha seguito l’azione è un rigore in movimento.

Ora squadre ancora più lunghe e con pressing sempre meno organizzati. Partita di ping pong senza punti. Ma il Bologna non demorde e Mihajlovic inserisce Falcinelli e passa ad un puro 4-4-2. Subito contro mossa di Allegri, che prima abbassa Mandzukic e poi inserisce Chiellini per il croato, passando ad un 5-4-1.

Gli ultimi minuti sono però ancora della squadra di casa che schiaccia i campioni d’Italia. Al 91° la sorte nega il sogno del gol: conquista ella seconda palla al limite dell’area, tiro di Sansone. Perin tocca e il palo salva. +13.

Davide ha lottato con grinta e caparbietà ma non ce l’ha fatta. La tartaruga è stata battuta al fotofinish. Il Bologna domina per un ora ma la scintilla con il gol non stacca. 18 tiri a 6, ma 0 punti. Una Juve tatticamente camaleontica continua la camminata verso l’8° scudetto di fila.