Se lo chiamano “Il Principino” un motivo dovrà pur esserci. Sarà forse per la sua eleganza in campo, per la disponibilità o, più semplicemente, per la semplicità che lo contraddistingue. Estro, talento e un affetto verso un posto che lo ha segnato come uomo e calciatore. D’altronde il nome di Daniele Casiraghi è legato a Gubbio e viceversa. Quattro stagioni fatte di giocate e reti sotto lo sguardo di una cittadina tranquilla, un luogo dove poter fare bene senza eccessive pressioni e togliersi qualche soddisfazione personale. Dopo quattro anni in maglia rossoblu, il fantasista lombardo ha deciso di salutare l’Umbria, “ho bisogno di provare qualcosa di nuovo” dichiara ai nostri microfoni il classe ’93.

Daniele dopo quattro stagioni si interrompe la sua avventura al Gubbio. Si è chiuso un ciclo?

Quest’anno penso sia stato giusto chiudere. Ho bisogno di cambiare un po’ aria e provare qualcosa di nuovo, per me più che l’altro”.

Questi quattro anni sono per lei molto importanti, specie quest’ultimo dove ha dimostrato tutte le sue qualità e segnato qualche rete in più.

Sono stati anni molto importanti per la mia crescita, di questo ringrazierò sempre Gubbio. Sui goal si può sempre migliorare, però in quest’ultimo periodo mister Galderisi, che di reti se ne intende, mi ha un po’ spronato e così sono arrivati”.

A livello di squadra poteva andare meglio la stagione?

E’ stata una stagione di alti e bassi, si poteva far meglio. Il campionato quest’anno era veramente tosto nel nostro girone, potevi vincere o perdere con tutti. Abbiamo fatto quasi più punti con le squadre in alto che con quelle in basso. E’ difficile, ma si poteva fare qualcosa di meglio”.

Nonostante le tante offerte ha sempre messo davanti l’affetto verso il Gubbio. Cosa le lascia questa esperienza?

Sì, ho rifiutato qualche offerta per il Gubbio. Sono un giocatore un po’ di cuore, avevo legato molto e ho preferito rimanere. Già al primo rimasi impressionato dalla festa dei Ceri, essa mi fece legare ancora di più alla città. Penso che chiunque vada a vederla rimanga legato a Gubbio”.

Il suo idolo è Alessandro Del Piero, ad accomunarvi è solo quel 10 sulle spalle o c’è dell’altro?

Il 10 è un numero che mi è sempre piaciuto, l’ho avuto sin da piccolo. Del Piero è il mio idolo da sempre, motivo in più per cui apprezzo molto quel numero”

E’ uno dei simboli del Gubbio, esageriamo nel chiamarla “bandiera”?

Per diventare una bandiera servono molti più anni. Ho comunque un bellissimo rapporto con la città, la società e i tifosi. Non sono proprio una bandiera, ma sono comunque legato all’ambiente”.

Dal prossimo anno vestirà una nuova maglia. Le voci sono tante, sia dalla Serie B che dalla terza serie. Preferenze?

Non so cosa possa succedere durante il calciomercato. Qualche offerta è arrivata, parlerò bene col mio procuratore e valuteremo la cosa migliore da fare”.

Non ha mai giocato in Serie B, l’obiettivo è di raggiungere quella categoria?

L’ambizione è sempre quella, sono un ragazzo che lavora per andare sempre più in alto. Riuscire ad andare in cadetteria sarebbe qualcosa di bellissimo, speriamo (ride, ndr)”.