Articolo di Gennaro Bruno, allenatore Uefa B e match analyst

Dopo il 3 a 0 dell’andata tra Barcellona e Liverpool era difficile pensare a una rimonta in 90’ da parte degli uomini di Klopp che invece ad Anfield riescono a vincere 4 a 0 e staccare il pass per la finale di Madrid.  Secondo harakiri di fila per il Barcellona di Valverde che non riesce a gestire un risultato netto con vantaggio di 3 gol. Messi e compagni escono per il secondo anno consecutivo in semifinale.

GLI SCHIERAMENTI

Klopp deve fare a meno delle stelle Salah e Firmino. Nel 1-4-3-3 iniziale il tridente avanzato è composto da Manè-Origi-Shaqiri. In mediana si schiera Fabinho con capitan Henderson, determinante con il suo posizionamento tattico tra centrocampo e trequarti destra. Difesa classica coordinata da van Dijk. In porta viene confermato come sempre Alisson.



Valverde si presenta come gli ultimi 30’ dell’andata partendo con l’ 1-4-4-2: Coutinho piu’ esterno che ala, Vidal adattato sulla destra con Rakitic e Busquets a gestire in mediana, Messi-Suarez coppia d’attacco.

LA PARTITA

Il Liverpool parte forte e fa capire subito le proprie intenzioni ai grandi palleggiatori del Barcellona. I Reds adoperano una pressione costante nella metà campo avversaria costringendo i Blaugrana ad avere un baricentro molto basso.  questa situazione tattica si può evidenziare già dai primi minuti ma sarà una costante per tutta la partita.

Il Liverpool scala in avanti con i terzini e i centrocampisti andando a giocare uomo su uomo nella metà campo avversaria. Come possiamo vedere dall’immagine, le due mezz’ali, Milner e Henderson vanno a marcare a uomo Busquets e Rakitic. Lo spagnolo in particolare ha sempre avuto una marcatura a uomo a turno da Fabinho ed Henderson.  Alexander-Arnold  occupa una posizione avanzata andando a pressare fino al terzino opposto Jordi Alba.

Dopo pochi passaggi, inevitabile il lancio lungo, dove la difesa è praticamente a centrocampo.

Matip in duello 1 vs 1  riconquista la palla. Il Liverpool si dimostra iper-aggressivo.

La capacità di riaggredire subito le seconde palle fanno del Liverpool una squadra unica. Il primo gol nasce proprio da una lettura di una palla in transito aereo da parte di Manè ed Henderson.

Su un lancio di Matip, Jordi Alba sbaglia l’appoggio in zona difesniva. Mentre la palla è ancora in aria,  Manè ed Henderson leggono la postura del corpo di Jordi Alba e si precipitano a recuperare palla.

Come possiamo vedere dall’imagine, prima che battesse terra, Manè è già pronto a recuperare la sfera sfruttando la poca reattivià dei difensori del Barcellona, mentre Henderson inizia a correre ed ad inserirsi nello spazio.

Palla recuperata da Manè che lancia il capitano a rete.

 

Miracolo di ter-Stergen ma Origi sulla respinta è tutto solo e fa 1 a 0. Parte così la remuntada ad Anfield.

Il  piano gara del Barcellona invece è quello di cercar di recuperare palla per poi verticalizzare velocemente sugli attaccanti  che giocando a 2 provano i movimenti “corto-lungo”. Palla di ritorno ai centrocampisti e cambio gioco  prevalentemente da destra verso sinistra dove la catena J.Alba-Coutinho è molto offensiva.

Milner in ritardo su Messi, Alisson alza in angolo. Barcellona che proverà questa giocata altre 2/3 volte. Troppo poco per impensierire i Reds.

Altra costante tattica di tutta la partita è il posizionamento degli attaccanti che favoriscono la spinta dei terzini.  Spesso il tridente del Liverpool ha giocato molto stretto obbligando Sergi Roberto e Jordi Alba a coprire l’interno del campo. Mancata copertura degli esterni di centrocampo che lasciano gli spazi creati dalle punte per le salite di Robertson e Alexander Arnold, altra strategia vincente per Klopp.

All’intervallo il Liverpool perde Robertson. Milner arretra terzino e Wijnaldum va a posizionarsi come mezz’ala sinistra che, partendo da questa posizione, andrà poi a siglare il 2 a 0.

Il raddoppio è un mantra dell’allenatore tedesco, il Gegenpressing.

Alexander-Arold perde palla, ma sono subito in 3, compreso lui, a riconquistarla alta su Jordi Alba. Henderson , Origi e lo stesso Arnold riaggrediscono subito il terzino spagnolo che perde palla con il nuovo possessore che si invola sul fondo. Movimento fantastico di Manè che attacca la profondità portandosi Piquè, spazio creato per Wijnaldum che brucia Vidal e fa 2 a 0.

Il 3 a 0 arriva poco dopo sempre con Wijnaldum che sfrutta un errore macroscopico di posizionamento difensivo di Piquè che si fa attrarre dalla palla non accorgendosi che alle spalle c’è l’uomo libero. Shaqiri la mette bene per l’olandese che di testa fa 3 a 0.

La partita scivola via, qualche acuto di Messi che manda a rete Suarez ma Alisson si fa trovare pronto. Al 79’ Origi confeziona il gol qualificazione. Calcio d’angolo, battuta veloce di Alexander-Arnold che beffa tutta la difesa del Barcellona, errore irreale che costa la qualificazione alla finale.

Per quello visto nel doppio confronto, il passaggio del turno è ampiamente meritato da parte degli uomini di Klopp che realizzano un miracolo sportivo.