Analisi di Marco Giustini, match analyst.

LE FORMAZIONI


Il Napoli di Mr. Ancelotti riparte dalla sconfitta indolore per 3-1 subita a Salisburgo cambiando 6/11 rispetto alla trasferta europea, complici diversi infortuni, mantenendo invariato il modulo base: 1-4-4-2. Sul versante opposto vediamo un’Udinese che gioca sotto pressione sapendo che Empoli, Spal e Bologna hanno conquistato 3 punti. Mr. Nicola deve rinunciare a De Maio in avvio e presenta un 1-3-5-2 con Mandragora adattato difensore, gli esterni molto bassi e Lasagna e Pussetto pronti a dare profondità.
Il piano tattico dell’Udinese è ben definito. In fase di non possesso si dispongono con centrocampo a 3 molto vicino alla linea difensiva a 5. In generale la squadra risulta molto stretta per non concedere il palleggio con la chiara scelta di fare giocare il Napoli sulle corsie laterali, considerato il male minore.

I padroni di casa attaccano con un 2/4-2-2 portando molti uomini sopra linea palla. I terzini sono molto alti e spesso è Allan ad occupare lo spazio lasciato libero da Malcuit per ricevere palla e dare via alla costruzione delle manovra.

Nella zona di rifinitura e negli half space c’è continua mobilità e scambio tra i giocatori partenopei. Mertens tende ad allagarsi sulla sinistra, gli esterni ad accentrarsi lasciando spazio ai terzini e inserendosi per cercare il gol (soluzione che ha portato ai primi due gol del Napoli)

Lo sbilanciamento in avanti dà una soluzione all’Udinese, infatti con palla recuperata la prima idea è la ricerca della profondità con Lasagna e Pussetto veloci e dinamici che sfruttano lo spazio lasciato libero dai terzini dei Napoli.

Il primo tempo finisce 2 a 2, con un Napoli concreto in avanti e un’Udinese brava a ripartire ed ad attaccare in velocità. Nell’intervallo Mr. Ancelotti modifica i dettami tattici senza cambiare elementi. La squadra scende in campo con gli stessi uomini e la stessa disposizione ma cambia la fotografia tattica della squadra. Ora infatti in fase di possesso palla Malcuit rimane sotto linea palla ed il Napoli attacca con un 1-3/4-3 che toglie alla squadra di Mr. Nicola quel 2vs2 in fase di ripartenza che aveva messo in apprensione la difesa per tutto il primo tempo.


Callejon si alza sulla linea degli attaccanti continuando ad accentrarsi, Mertens va ad occupare lo spazio lasciato libero dal compagno e a sua volta suggerisce la possibilità di inserimento nella zona libera per Ghoulam con l’esterno di riferimento (prima Younes e poi Verdi) cha a volte funge da ala e accompagna alto ed altre da mezzala rimanendo in linea con i centrocampisti

Modulo fluido e asimmetrico che trova impreparata la squadra ospite che non avrà tempo per trovare contromisure efficaci. Al 90° il risultato sarà Napoli 4, Udinese 2.
Juventus, Sassuolo e lo stesso Napoli sono alcuni esempi di come nel calcio moderno le squadre non si schierino e non giochino con un modulo definito intuibile a priori ma bensì sono i giocatori in campo che forniscono nei 90 minuti le interpretazioni richieste adattandosi e trasformandosi in base all’esigenza del momento.