In tre anni ha bruciato le tappe passando presto dalla serie D con il Chieti alla cadetteria disputata con la maglia della Ternana al servizio di mister Pochesci. Quest’anno, invece, dopo i mesi difficili di Cosenza ha scelto la Carrarese per rilanciare la sua carriera. In poco tempo Ivan Varone è riuscito a mettere in luce tutte le sue qualità diventando una pedina fondamentale dello scacchiere di mister Baldini. Il quale senza esitare gli ha consegnato immediatamente le chiavi del centrocampo, schierandolo sempre titolare dal giorno del suo arrivo. Ai microfoni di Saranno Famosi il centrocampista gialloblu ha parlato della sua nuova avventura e della voglia matta di riprendersi quella serie B abbandonata troppo presto.
Dopo un periodo d’appannamento siete tornati a macinare punti grazie alle 3 vittorie ottenute nelle ultime 4 gare. Ora cosa vi aspettate da questo finale di campionato?
”Il nostro obiettivo è quello di provare a vincerle tutte per arrivare più in alto possibile. Purtroppo nell’ultimo periodo abbiamo raccolto meno di quanto avessimo meritato. Contro Piacenza e Pro Vercelli, ad esempio, per come abbiamo giocato saremmo dovuti uscire dal campo con i tre punti ma così non è stato. A mio avviso solo contro l’Olbia abbiamo steccato la gara ma il calcio è anche questo. Fortunatamente ora sta andando tutto per il verso giusto. Da quando sono arrivato, è vero, il nostro cammino è stato altalenante ma solo dal punto di vista del risultato perché le prestazioni ci sono sempre state”.
La tua stagione è iniziata in serie B con il Cosenza, poi è arrivata la Carrarese…
“Vero. A Cosenza sono stato bene, è una grande piazza e con tutto l’ambiente ho sempre avuto un ottimo rapporto. Con il mister diciamo un po’ meno. Sono stato deluso da alcuni suoi comportamenti ma sono felice per gli ottimi risultati ottenuti dalla squadra. Ho scelto Carrara perché avevo voglia di sentirmi di nuovo importante e giocare con continuità. Poi sono stato convinto anche dal mio amico fraterno Caccavallo che mi ha parlato bene della Carrarese e mi ha fatto capire che alle volte facendo un passo indietro se ne possono fare due in avanti. Ora sono felice anche se dal punto di vista tattico sto cercando di adattarmi al nuovo ruolo perché adesso gioco in un centrocampo a due mentre prima ero abituato a fare la mezzala o il trequartista. Questo nuovo modo di giocare però mi sta aiutando a migliorare tatticamente”.
Dal giorno del tuo arrivo hai praticamente giocato tutte le partite a tua disposizione, segnando anche 2 gol. Ti saresti aspettato un impatto cosi positivo?
“Sono venuto qui a Carrara carichissimo e con tanta voglia di fare dopo i mesi difficili trascorsi a Cosenza. Non vedevo l’ora di iniziare a dare il mio contributo e mettere in mostra le mie qualità. Dal punto di vista realizzativo avrei potuto anche far meglio, giocando da mezzala magari sarei riuscito a segnare qualche gol in più. Ma va bene così perché giocando con quattro attaccanti il mister mi chiede di dare maggior copertura in fase difensiva”.
Nel caso in cui il sogno promozione sareste costretti a realizzarlo attraverso il playoff, come pensi si possa uscire vincitori da una competizione del genere?
“I playoff sono un campionato a parte dove i valori si azzerano. Un anno fa il Cosenza ha dovuto disputare tutte le gare e alla fine è riuscito a spuntarla mentre squadre più blasonate sono state eliminate ai quarti di finale. Sono tanti i fattori che influiscono: dalla posizione in classifica che ti permette di giocare la prima in casa alla condizione fisica della squadra e al modo in cui come reagisce al caldo dei mesi finali di stagione. Come ho già detto prima noi comunque puntiamo a vincerle tutte, sappiamo che l’Entella è la grande favorita ma non è imbattibile”.
Negli ultimi due anni con le maglie di Ternana e Cosenza hai avuto modo di confrontarti con la realtà della serie B. Senti di essere all’altezza di quella categoria?
“Onestamente sì. E senza voler essere presuntuoso credo di averlo dimostrato nella mia stagione a Terni, piazza alla quale sono molto legato e a cui auguro di vivere momenti migliori di quello attuale perché merita ben altri palcoscenici. Ora sono qui anche con l’obiettivo di riprendermi la serie B da protagonista”.
Nell’arco della tua carriera qual è stato l’allenatore che più ha contribuito al tuo percorso di crescita?
“Sicuramente Pochesci. Ho avuto modo di lavorare con lui sia a Fondi che Terni ed è sempre stata una persona sincera con me. Mi disse che potevo giocare in serie A, e anche grazie a lui se sono arrivato in serie B. Purtroppo abbiamo vissuto un anno particolare ma con lui mi sono sempre trovato benissimo. Devo dire che ci sono stati anche altri allenatori a cui devo tanto come Bagatti e Ronci ad esempio. Senza dimenticare il mister attuale (Silvio Baldini). Probabilmente il migliore che abbia avuto, sia perché insegna calcio ma anche e soprattutto perché è una persona vera come ormai se ne incontrano poche nel mondo del calcio”.
Quali sono i traguardi futuri che speri di raggiungere?
“Innanzitutto spero di poter conquistare la serie B con la Carrarese perché lo meritiamo, siamo un grande gruppo allenato da un grandissimo allenatore. Per il resto è chiaro che mi piacerebbe giocare in A anche se ovviamente non sarà facile. Ma ci proverò”.