Le sue origini sono australiane ma, come lui stesso ci tiene a precisare, il suo cuore batte forte per il Cagliari e la Sardegna. E’ un dei prospetti più interessanti della serie C, categoria che due anni conosce benissimo grazie ai campionati disputati con la maglia dell’Olbia. Nicholas Pennington è uno dei numerosi talenti isolani sfornati negli ultimi tempi con un futuro roseo davanti a sé. A soli vent’anni ha già collezionato oltre 50 presenze tra i professionisti con un sogno ben preciso: giocare in A col Cagliari. Sogno che di questo passo potrebbe presto realizzare.

Ciao Nicholas, la stagione si è appena concluso ed è giunto il tempo delle prime valutazioni. Avete chiuso il campionato a metà classifica, una posizione che rispecchia il vostro valore?

“Probabilmente potevamo fare qualcosa in più. Abbiamo lasciato per strada molti punti a causa di partite perse o pareggiate negli ultimi minuti che ci hanno condizionato la stagione. Magari con un po’ più d’attenzione e un pizzico di fortuna saremmo potuti riuscire a centrare i playoff. Anche se l’importante è aver conquistato l’obiettivo principale, ovvero la salvezza”.

Nonostante la giovane età vanti già due anni in serie C, ti saresti aspettato un impatto cosi nel professionismo?

“Lo speravo. Quando qualche anno fa giocavo nella primavera del Cagliari non pensavo potessi arrivare a questi livelli così presto. Poi grazie all’Olbia ho avuto l’occasione di fare questo salto di qualità e sono molto felice per come siano andate le cose in questi due anni. Cerco sempre di allenarmi al massimo e migliorare. Fortunatamente il mister ha sempre riposto grande fiducia in me. L’unico rimpianto che ho sono stati i gol, da un centrocampista è lecito aspettarsi qualche rete, purtroppo quest’anno non sono riuscito a segnarne”.

Nel tuo percorso di crescita quali sono gli aspetti da migliorare e quali sono, invece, i tuoi punti forti?

“Corsa e inserimento tra le linee sono le mie caratteristiche migliori insieme. In più sono uno che si sacrifica molto, spesso torno anche in difesa a dare una mano quando serve. Un aspetto che devo migliorare, invece, è la cosiddetta cattiveria agonistica”.

Prima del tuo arrivo all’Olbia ti sei fatto le ossa nella Primavera del Cagliari che è anche squadra della tua città.

“Vero, ho iniziato nei pulcini fino ad arrivare alla Primavera. Per me che sono di Cagliari è stata una grande emozione giocare per la squadra della quale faccio il tifo. Avere gli amici che vengono a vedere le partite è bellissimo. Senza dimenticare la gioia di sedermi in panchina con la prima squadra quando venivo convocato o gli allenamenti durante la settimana dove ricevevo sempre tanti consigli dai più grandi. In particolare modo Padoin, lui è il professionista che vorrei imitare. Una persona disponibile sempre pronta a darti una mano”.

In conclusione, quali sono i tuoi obiettivi futuri?

“Continuare a fare bene con l’Olbia, poi ovviamente come tutti spero di giocare ad alti livelli e magari farlo con la maglia del Cagliari”.