Mantenere la giusta forma fisica non è opera semplice. Che tu sia un atleta professionista o meno, alla base non possono mancare dedizione, sacrificio e determinazione. Al quale poi devono far seguito allenamenti intensi e continui. Per raggiungere gli obbiettivi prefissati bisogna naturalmente affidarsi a mani esperte, come quelle di Stefano Brasetti, coach e personal trainer al quale sempre più calciatori, tra cui Mario Balotelli, affidano la cura del loro fisico. Intervistato dalla redazione di Saranno Famosi, Brasetti ci ha illustrato le tecniche di lavoro attuate durante lo svolgimento della sua professione.
Partiamo dal principio, qual è stato il tuo percorso di formazione per arrivare ad essere coach e personal trainer?
“Prima di iniziare la mia attività mi sono laureato in Scienze Motorie ed ho conseguito un Master in Massofisioterapia e Osteopatia. Durante lo svolgimento del mio lavoro cerco di offrire un servizio completo al mio cliente in maniera tale da far sì che possa raggiungere gli obbiettivi prefissati. Attraverso naturalmente quelle che sono le mie competenze ma anche grazie al lavoro dei miei collaboratori”.
Si può dire che oltre il corpo ti occupi di allenare anche l’aspetto mentale dell’atleta?
“Diciamo che questo è un concetto molto chiacchierato. Bisogna cercare di rispettare i propri ruoli, non è compito mio lavorare sulla psicologia della gente, questo è giusto lasciarlo fare agli psicologi. Quando io parlo di allenamento mentale mi riferisco al fatto di predisporre la mente a raggiungere l’obbiettivo con la giusta determinazione e dedizione. Non basta dire ‘Si, lo voglio fare’, servono impegno e programmazione. Soprattutto quando si ha a che fare con atleti, i quali devono essere predisposti al sacrificio per poter emergere. Ed io provo ad aiutarli cercando di trasmettere loro la mia passione e la voglia di arrivare”.
Quanto conta, secondo te, l’aspetto nutrizionale per un atleta?
“È di fondamentale importanza, a tal proposito infatti io ho intenzione di specializzarmi come nutrizionista. Io credo che l’alimentazione sia la base per centrare l’obbiettivo. Spesso la gente pensa di mangiar bene ma in realtà non è così. Anche perché non c’è un’alimentazione standard, è un qualcosa da studiare e che varia da soggetto a soggetto, proprio come gli allenamenti”.
Ormai sono diversi i calciatori che affidano a te la loro cura del fisico, in che modo ti sei avvicinato a loro?
“Circa 3/4 anni fa ho deciso di dar vita ad un progetto rivolto ad aiutare i calciatori nella loro fase di pre season, ovvero nel periodo che precede l’inizio della preparazione con la squadra, nel quale per 4 settimane metto a disposizione dei ragazzi tutto ciò che io ritengo necessario al raggiungimento del loro obbiettivo. In maniera tale da poter presentarsi in ottima forma il giorno del ritiro. Ovviamente i programmi di lavoro non sono uguali per tutti, dipende anche dalle categorie. Non posso allenare un professionista nella stessa maniera di chi non lo è. In generale poi io cerco di aiutare il singolo atleta dedicandomi quotidianamente al lavoro differenziato. Purtroppo in alcune società una figura esterna non è ben vista e questo mi dispiace. Secondo me la giusta collaborazione porterebbe vantaggio a tutti. È normale che all’interno del club non sia possibile dedicarsi solo ed esclusivamente ad un giocatore. Ecco perché subentra una figura come la mia. Io penso invece che ogni calciatore debba essere messo in condizione di poter migliorare in base alle proprie esigenze. Anche perché poi se tutti gli atleti raggiungono il loro massimo potenziale di conseguenza ne trae giovamento tutta la squadra”.
Tra i tuoi clienti più affezionati c’è anche Mario Balotelli, come nasce questa collaborazione?
“Essendo di Brescia io conoscevo già suo fratello avendolo allenato da piccolo in una squadra di calcio. Anni dopo ci siamo ritrovati. Un giorno ci allenammo tutti e tre insieme e notammo una certa complicità. Da allora è iniziata questa collaborazione con Mario, nata da circa 3 anni, prima del suo passaggio al Nizza per intenderci”.
È difficile lavorare con un giocatore “mediatico” come lui?
“Purtroppo è vero, spesso le sue azioni vengono ingigantite ma spero e credo che il campo dirà quanto lui vale. Io sono felicissimo quando rende al meglio, Mario è una forza della natura. Rispetto agli altri è di un altro pianeta, lavorare con lui è come avere tra le mani una Ferrari. Per prestanza fisica è un giocatore d’élite che va oltre la serie A”.
Il vostro è soltanto un rapporto lavorativo o vi lega anche una forte amicizia?
“Non so se è un bene o un male ma con tutti i miei ragazzi ho un rapporto che va oltre il lavoro. Con loro parlo di tutto. E di conseguenza anche con Mario”.
Parlaci di questo tuo progetto denominato “Soccer Better Performance”
“Si tratta di un allenamento a distanza che offro ai miei calciatori. Prima di scegliere il programma da attuare però c’è un confronto di base. Devo conoscere alla perfezione quali sono i loro ritmi e la loro settimana tipo per non andare ad intaccare il lavoro svolto con la squadra. Il mio è soltanto un aiuto ulteriore che va a completare il percorso di allenamento effettuato con il club”.
In conclusione, nel tuo futuro vedi una collaborazione con squadre professionistiche?
“Sono molto contento di come sta perseguendo la mia attività, amo fare gruppo e sicuramente lavorare con club e giocatori di alto livello sarebbe una gioia immensa. Vedremo”.
Di seguito vi riportiamo alcuni video degli allenamenti personalizzati di Stefano Brasetti: