Relazione di Marco Giustini, match analyst

La Juventus torna allo Stadium quattro giorni dopo l’eliminazione subita dai lancieri di Amsterdam. Secondo match point per la squadra di Allegri dopo la sconfitta di Ferrara, seconda partita per la nuova avventura di Montella sulla panchina della Fiorentina.

Le formazioni

La partita

Le squadre sono apparentemente a specchio. Entrambe partono con modulo di base 1-4-4-2 dove Chiesa e Bernardeschi fungono da punte centrali, Benassi e Matuidì sono sfruttati come esterni. Come si vede dal posizionamento medio, entrambi gli esterni di sinistra nel corso della partita hanno mantenuto una posizione più centrale e sulla mediana, mentre all’esterno opposto (Cuadrado -Mirallas) veniva data libertà di spinta.

Il 43, 8% degli attacchi della squadra di casa del primo tempo e il gol partita arriveranno da destra. Il gol della squadra ospite e il 71,4% degli attacchi del secondo tempo della squadra ospite arriveranno da destra.

Dopo appena 5 minuti la difesa Juventina si fa sorprendere sulla fascia sinistra e complici due deviazioni di Szczęsny ed Emre Can, Milenkovic si ritrova solo e con la porta spalancata.

La Juventus reagisce alzando immediatamente il baricentro e compattandosi in avanti.

In fase di possesso palla Bonucci e Rugani sono altissimi, Cancelo e Alex Sandro larghi.

La difesa viola alterna in non possesso un 1-5-3-2 e un 1-4-4-2.

Difesa e centrocampo corti, con i tre centrocampisti che seguono i movimenti del pallone.

Alla Juventus è concesso l’esterno, la squadra di Allegri parte in azione manovrata da sinistra per poi liberare a destra Cancelo e Cuadrado che hanno possibilità di attaccare in 1v1 (10 duelli per Cuadrado e 7 per Cancelo), crossare (5 cross per Cuadrado) o cercare l’inserimento di Pjanic o Emre Can (7 tiri complessivi per loro).

Viola che impattano bene e ripartono meglio. La Juventus attacca senza effettuare le dovute coperture preventive con Chiesa e Simeone che durante le transizione positive sono liberi di ricevere palla e riescono a creare situazioni di superiorità numerica in zona di rifinitura.

Dal 35° Allegri cambia modulo per creare superiorità numerica, ridare filtro a centrocampo e rendere meno efficaci le ripartenze viola, abbassando Emre Can sulla linea dei difensori e attuando un 1-5-3-2.

Con il cambio modulo arriva anche il gol del pareggio su angolo.

Fiorentina sfortunata con Chiesa che colpisce per due volte i legni.

A inizio del secondo tempo è visibile inoltre come Allegri abbia chiesto ai suoi giocatori di abbassare la linea difensiva e di conseguenza la squadra, per non concedere profondità agli avversari e togliere spazi.

Anche la Fiorentina cambia assetto in fase di non possesso palla, dove rimane visibile solo un 1-4-4-1-1.

Il gol del 2-1 arriva al 53’ dalla fascia destra, Ronaldo crossa al centro e Pezzella, difensore viola, nel tentativo di anticipare tutti, devia involontariamente la palla nella propria rete.

Nell’ultima mezz’ora la partita si spegne con un unico sussulto sul finale dove Szczesny manda a lato un tiro da ottima posizione di Dabo.

Fiorentina già con la testa alla semifinale di Coppa Italia, Juventus già pronta a stappare lo Champagne e festeggiare l’ottavo scudetto di fila.

Giornata scudetto anche per la Juventus femminile, che batte 3 – 0 il Verona e conquista il secondo scudetto consecutivo.

Come direbbe Allegri: complimenti ai ragazzi e alla ragazze.