Largo ai giovani. E’ più che mai chiara, stando alle parole del suo ds Simone Adani, la volontà della Lavagnese di puntare sulle nuove leve. Niente spese folli e ridimensionamento del budget con l’obiettivo di dare spazio a talenti fatti in casa. Soprattutto in questo periodo storico caratterizzato dalla crisi economica che ha colpito il sistema calcio e non solo. Ai nostri microfoni il direttore sportivo dei liguri ha spiegato quelle che saranno le mosse future e le intenzioni della società in vista del prossimo campionato.

Direttore, la stagione appena terminata si è conclusa con la salvezza diretta anche se gli obiettivi erano altri…

“Si, durante l’arco della stagione abbiamo dovuto cambiare l’asse della squadra e di conseguenza ci siamo ritrovati con un gruppo totalmente diverso passando dall’obiettivo playoff alla salvezza. Purtroppo spesso capita di iniziare l’anno puntando a dei traguardi e terminarlo invece lottando per altri. C’è da dire che siamo stati penalizzati anche da diversi infortuni dovuti anche alle condizioni del campo. A fine campionato però è arrivata la soddisfazione di esserci piazzati secondi nella graduatoria dedicata al premio “Giovani D valore”, riconoscimento che dimostra quanto la società abbia investito sui giovani”.

La costruzione della squadra per il prossimo campionato è partita dal cambio della guida tecnica.

“La decisione di sostituire l’allenatore è nata dal bisogno di abbassare i costi con un ridimensionamento totale del budget. Partendo dagli stipendi dei calciatori finendo a quelli di tecnico e staff. Di conseguenza siamo stati costretti a fare delle scelte non potendo permetterci determinate spese. Del precedente staff è rimasto soltanto Nucera, ex vice allenatore promosso alla guida della prima squadra. Tutti gli altri sono cambiati, ora c’è uno staff nuovo e giovane ma allo stesso tempo competente che sono sicuro farà molto bene. Ovviamente tutto dipende anche dalla squadra che saremo in grado di mettergli a disposizione. Come dicevo gli stipendi sono stati livellati decidendo di dare molto spazio ai giovani”.

Da quali giocatori ripartirà il nuovo progetto?

“Non è ancora il tempo di fare annunci ma posso dire che sicuramente si ripartirà dal nostro capitano Avellino e da Simone Basso, elemento importante nonchè responsabile del settore giovanile, che faranno da chioccia ai ragazzi più giovani. In più ci sono state le riconferme di Nassano, portiere classe ’90, di Bonaventura e Oneto. Su questi baseremo l’ossatura della squadra. Stiamo cercando di formare un mix di giovani e vecchi senza puntare su nomi eclatanti. In serie D servono soprattutto giocatori legati alla maglia con la voglia di lottare per l’obiettivo comune”.

Gli acquisti futuri, invece, quale ruolo andranno a rinforzare?

“Noi abbiamo bisogno di una punta centrale forte fisicamente e di un esterno d’attacco che possano dare più soluzioni offensive al mister il quale deve avere la possiblità di poter giocare in diversi modi. Anche perchè io credo che non bisogna focalizzaasi su un unico modulo. In passato infatti ci sono mancati i ricambi in attacco e spesso siamo stati costretti a giocare con il solo Oneto”.

Quale sarà l’obiettivo della prossima stagione?

“L’obiettivo della Lavagnese è quello di mantenere la categoria puntando sui giovani del posto, preferibilmente di nostra proprietà con tanta voglia di far bene, con un grande senso di appartenenza e che siano legati a questa maglia. Sarà questo il nostro leitmotiv. Ormai i tempi sono cambiati, non c’è più la disponibilità economica di un tempo. La proprietà dopo 20 anni di presidenza e 18 di serie D inizia giustamente ad essere “satura” non avendo mai ricevuto aiuti esterni coprendo le spese soltanto con le proprie risorse. Siamo una realtà di 10 mila abitanti, non una piazza come Modena, Taranto ecc, di conseguenza ci sta che i nostri obiettivi vengano ridimensionati”.