Ripartire dal basso per arrivare in alto. E’ questo il diktat di Lorenzo Belli, esterno offensivo del Bastia che a suon di gol (10) e assist (4) sta cercando di trascinare alla salvezza. Una carriera caratterizzata da tanta gavetta e un’esperienza, seppur fugace, tra i professionisti che lo ha reso più forte e maturo. Con grande umiltà nel corso degli anni ha anche accettato un declassamento di categoria perché, come ribadito ai nostri microfoni, “tornare indietro aiuta a ritrovare la forza per risalire”. Ed ora, non a caso, è uno dei prospetti più interessanti della serie D. Quando il duro lavoro paga…

Il pareggio ottenuto nel match col Ghivizzano Borgo vi ha permesso di restare appena fuori la zona playout. A 4 giornate dalla fine siete fiduciosi in vista della volata salvezza?

“E’ stato un pareggio importante per noi contro una squadra con ambizioni playoff ma non abbiamo ancora fatto nulla. Domenica ci attende un’altra sfida complicata e giocando anche in casa sarà vietato sbagliare. Conquistare i 3 punti sarà fondamentale in ottica salvezza. Noi siamo fiduciosi, crediamo in noi stessi come abbiamo sempre fatto anche nei momenti più bui. Speriamo di concludere la stagione nel migliore dei modi”. 

Il tuo bottino personale parla chiaro: 10 gol e 4 assist in 29 partite. E’ la tua miglior stagione in carriera?

“Dal punto di vista realizzativo sicuramente sì. Questo è merito dei miei compagni di squadra e del mister che ha sempre riposto una grande fiducia in me. A fare la differenza è stato anche il modulo. Giocare in un 4-3-3 per me che sono un esterno è l’ideale, mi permette di essere sempre vicino alla porta. A differenza degli altri anni dove magari ero costretto a fare la mezzala, ruolo che raramente mi permetteva di trovarmi in area avversaria”. 

Di base sei un esterno offensivo ma hai dimostrato di ricoprire con ottimi risultati anche il ruolo di trequartista.

“A dire il vero nasco trequartista, un ruolo che mi permette di spaziare liberamente senza dare punti di riferimento. Nel tempo, però, in base alle necessità delle squadre nelle quali ho giocato i vari allenatori hanno iniziato a schierarmi anche come esterno. In generale devo dire che mi trovo bene in entrambi le posizioni”. 

Quest’anno sei ritornato a vestire la maglia del Bastia dopo l’esperienza del 2014. Che rapporto hai con questa piazza?

“Ho scelto di tornare principalmente perché credo sia una realtà importante che ha tutto le carte in regola per far bene. E’ una delle società più organizzate della categoria anche per quanto riguarda l’impiantistica. Inoltre con il presidente ho un bellissimo rapporto, per me Bastia è come una seconda casa”.

A 25 anni e dopo tanta gavetta tra i dilettanti credi di essere pronto per un ritorno trai i pro?

“Sinceramente sì, anche dal punto di vista mentale penso di esser in grado di confrontarmi nel calcio professionistico. Speri di avere l’opportunità di dimostrarlo. In passato ebbi la fortuna di vivere questo tipo di esperienza con il Martina Franca anche se purtroppo non durò tantissimo per una serie di ragioni”.

Nell’arco della tua carriera ti è capitato di accettare offerte da squadre di categorie minori rispetto a quella in cui militavi, ti sei mai pentito di questa scelta?

“Assolutamente no. Io nonostante giocassi in serie D decisi di trasferirmi in Eccellenza al Villabiagio dove vinsi tutto: dal campionato alle coppe nazionali. Ed è una scelta che rifarei sempre perché tornando ad un livello più basso ho ritrovato la forza per risalire, allenandomi sempre al massimo. E credo che oggi stia raccogliendo il risultato di quel lavoro”.

Quali sono, invece, i tuoi obiettivi futuri?

“Il sogno chiaramente è quello di tornare a giocare nei professionisti sperando arrivi l’occasione. Essendo poi anche laureato in Scienze Motorie mi piacerebbe un giorno continuare a lavorare in ambito calcistico. Poi chissà, il futuro è imprevedibile”.