LE FORMAZIONI

Guardiola ci ha ormai abituato a sorprese nei big match di Coppa. Non è da meno contro il Tottenham. Al centro della difesa torna Kompany che negli ultimi anni ha fatto il capitano non giocatore: è appena la seconda presenza da titolare in Champions. In panchina Stones ed Otamendi, out anche Fernandinho (rilevato da Gundogan) al rientro da infortunio.

Pochettino ha gli uomini contati, fuori Dier, Lamela, Aurier, Winkes e, soprattuto, Kane.

Il suo 4-2-3-1 fa leva su Wanyama, coadiuvato a turno da Alli, Eriksen, Sissoko e Son.


NESSUN TATTICISMO

Si arriva all’Ethiad Stadium con gli Spurs forti del vantaggio di 1 a 0 maturato nella gara di andata. ( HYPERLINK “https://www.sarannofamosicalcio.com/gli-spurs-aggressivi-e-cinici-inibiscono-e-colpiscono-i-citizens/” https://www.sarannofamosicalcio.com/gli-spurs-aggressivi-e-cinici-inibiscono-e-colpiscono-i-citizens/)

I tatticismi veri e proprio iniziano e finiscono con il calcio d’inizio, ma il timbro di Guardiola nella fase di possesso palla del City è un elemento evidente in tutte le azioni offensive.
Il Manchester in fase di possesso sfrutta al massimo i concetti di ampiezza e profondità.
Nel caso il regista sia marcato a uomo, i difensori non hanno paura di salire fino a metà campo per impostare allargando il gioco sulle ali o cercando direttamente la punta. Aguero partendo in linea con i difensori viene sempre incontro alla palla, le ali rimango larghe per dare ampiezza mentre almeno una delle due mezzali attacca, avanzando fino alla linea difensiva avversaria.

Visibilmente più stretto il Tottenham sia in fase di non possesso che in fase offensiva.

21 MINUTI

Spesso si dice che la partita perfetta finisca 0-0. Il gol è però l’apice del calcio e nei primi 21 minuti ce ne sono ben cinque. Difese non attente e attacchi da videogioco dove corsa e cuore prendono il sopravvento.

1-0: Dopo 4 minuti De Bruyne crea la superiorità numerica e allarga per Sterling che sorprende Lloris. De Bruyne è stato protagonista di una partita da incorniciare con ben 3 assist.

1-1 e 1-2: in cinque minuti Son ribalta il risultato, complice entrambe le volte Laporte. Sul primo gol controlla direttamente sui piedi del coreano, nel secondo si fa rubare palla da Lucas Moura su un nuovo controllo errato che da il via al contropiede.

Difensori ancora protagonisti nel momentaneo 2-2. Dopo un solo minuto, Rose devia in porta il tiro di Bernardo Silva.

Il gol del 3-2 è una giocata quasi da calcetto. De Bruyne, ancora protagonista, sovrappone sulla fascia e trova libera l’ala opposta (Sterling) sul secondo palo.

A inizio ripresa la squadra ospite è costretta a cambiare Sissoko, infortunato. Pochettino sceglie Llorente, una punta, e passa ad un 1-4-4-2.

Il secondo tempo è un turbinio di emozioni e di VAR. Al triplice fischio è il Tottenham a festeggiare nonostante la sconfitta per 4-3.

Tottenham che non andava in semifinale di Champions dal 1962, Guardiola che viene eliminato per la terza volta consecutiva ai quarti.