Al primo anno di Eccellenza raggiungere dalla porta principale, per la prima volta nella storia, la Serie D. E’ quanto capitato (non per caso) al Marina di Ragusa (foto Alessio Mauro/Facebook). La compagine siciliana l’ha spuntata nel rovente raggruppamento B dando seguito a quanto fatto già la scorsa annata con il double in Promozione. Un autentico capolavoro quello costruito dai ragazzi di mister Salvatore Utro, panchina d’oro del calcio siciliano, che ripercorre ai nostri microfoni le tappe salienti di una stagione da ricordare: “Venivamo dalla vittoria di Coppa e campionato di Promozione, due obiettivi dichiarati e raggiunti – esordisce il tecnico ragusano – L’obiettivo per quest’anno era quello di disputare un campionato tranquillo, mantenere la categoria e fare solo alla fine il computo”.

L’inizio non è di quelli migliori, nelle prime sette gare arrivano 4 ko e la squadra è impelagata in zona play-out: “Avevo messo in preventivo questo tipo di difficoltà – continua Utro – Eppure giocavamo bene, siamo stati condannati oltremisura da episodi, tanti goal presi su palla inattiva. Così come era comprensibile avere qualche “handicap” iniziale, così avevo la consapevolezza e la certezza che la mia squadra non era quella delle prime giornate. E così è stato fino alla fine”.

Diciotto risultati utili consecutivi, blitz d’autore fuori casa e strada spianata al trionfo: “La svolta dopo la settima giornata – prosegue mister Utro – Aver battuto Biancavilla e Palazzolo in campo avverso (doppio 1-3) ed esserci ripetuti con lo stesso Biancavilla (che ha poi vinto i play-off nazionali, ndr) nel girone di ritorno ci ha lasciato in dote una sicurezza nei nostri mezzi importantissima. La gara clou, in ogni caso, è stata quella di Milazzo laddove tutte le big erano cadute ed in una giornata di tanti scontri diretti e testa-coda noi abbiamo fatto bottino pieno. Mai come quest’anno questo raggruppamento, già di per se molto competitivo ed agonistico, si è mantenuto sui binari dell’equilibrio coinvolgendo quasi tutte le squadre, ben nove per i piani alti. Non solo quelle già citate ma anche le varie Paternò, Scordia, piazze storiche e calde che hanno investito tanto e matricole terribili pronte a mettere i bastoni tra le ruote a tutti”.

Due di queste, Città di Rosolini e Santa Croce, dopo l’exploit di Milazzo hanno rallentato la corsa spedita al trono del Marina di Ragusa, costringendola a giocarsi il tutto per tutto all’ultima curva con il Palazzolo, infarcito di ex pro: “Dopo Milazzo siamo arrivati agli appuntamenti successivi scarichi e ne abbiamo pagato le conseguenze, rendendoci conto che la punta dell’Everest era ancora da raggiungere – continua Utro – Ma ci siamo guardati negli occhi da uomini, abbiamo mantenuto sempre quell’unità di tutte le componenti fondamentale per andare avanti ed ancora una volta dal momento di difficoltà abbiamo saputo tirare fuori il meglio e festeggiato davanti a 3.000 spettatori (per una frazione di 2.500) un traguardo storico in una magica domenica d’Aprile, un traguardo difficilmente ripetibile”.

Il futuro è alle porte: “La D è un mondo nuovo e ci arriveremo con i piedi di piombo – conclude il tecnico – Ripartiremo sicuramente dallo zoccolo duro, elementi come Pellegrino, D’Agosta, Vindigni, i due Arena che fino a pochi anni fa giocavano questi campionati da giocatori e poi, dando priorità al lavoro, sono venuti a darci una mano per raggiungere questo sogno. Già quest’anno abbiamo integrato con giovani di prospettive ed alcuni stranieri di talento, dovremo lavorare con la coesione di sempre con umiltà e spirito di sacrificio”.