Di Jacopo Leone, allenatore Uefa B e C

In fondo se tornassimo indietro nel tempo a pensare a Gattuso come calciatore ricorderemmo un atleta con un carisma infinito.
Ecco se in quel periodo ci avessero detto che sarebbe diventato un allenatore, tutti noi avremmo pensato alle sue squadre come compagini più quotate alla corsa ed alla cattiveria agonistica che alla ricerca del gioco. Adesso torniamo al presente e vediamo un Milan che ha una costante tattica… la ricerca del palleggio e un continuo movimento senza palla. Un 1-4-3-3 molto giovane con un’età media di 26,4 dove spiccano tre giocatori che in questo momento stanno trascinando a suon di tecnica e gol il Milan. Partiamo dal primo, cioè, Donnarumma che per tutti noi sembra ormai un veterano dimenticando,invece, che è un classe 99 con già 150 presenze in A. E’ da li che nasce il gioco del Milan, dove il portierone rossonero imposta il gioco da dietro come un centrocampista aggiunto, il classico portiere moderno bravo a creare superiorità numerica in fase
d’impostazione.
Questo primo mese di Paquetà al Milan ha convinto tutti. Il brasiliano ha messo in mostra grandi doti. Le aspettative sull’attuale numero 39 rossonero sono subito state altissime e Paquetà non ha esitato a soddisfarle tutte fin da subito.
Il centrocampista nato a Rio De Janeiro ha però messo in mostra, in questo primo mese milanista, doti atipiche per la sua provenienza.
A stupire di Paquetà sono infatti state subito la preparazione tattica, la disciplina anche in fase di copertura e l’estrema puntualità nei movimenti senza palla. La tecnica è sempre quella di un brasiliano, ma non è quest’ultima ad aver colpito di lui.
Quando Gattuso ripete più volte in conferenza che siamo di fronte ad un giocatore «più europeo che brasiliano» dice la sacrosanta verità. Paquetà è forte, molto forte e Leonardo ancora una volta ha messo a segno un grande colpo.
Poi c’è lui “Il Pistolero” Piatek con dei numeri pazzeschi: 6 gol nelle prime 5 partite con il Milan. Mai nessuno aveva iniziato come lui, con una media di 1 gol ogni 53 minuti. Ciò che è impressionante è la fame con la quale attacca ogni pallone in ogni zona del campo, dice Gattuso di lui “Si può descrivere in quattro parole -Voglia di far gol- mi sembra Robocop”

Ora vediamo alcuni momenti della partita.
Gol Atalanta

La mentalità di Gasperini la si nota sul gol del vantaggio atalantino. Con azione esterna Ilicic mette palla dentro ed a suo supporto all’interno dell’area si contano ben 6 giocatori a concludere l’azione con addirittura un 7vs7. Da notare anche la disposizione del Milan in fase difensiva in zona palla dove 4 giocatori vengono attratti dal portatore dimenticandosi di chi arriva a rimorchio

7 calciatori dell’Atalanta dentro l’area

Gol Milan
Vediamo che dal momento in cui arriva palla a Rodriguez fino al cross effettivo, Piatek cambia tre volte il senso di corsa così da disorientare Palomino, poi al momento del cross l’attaccante polacco attacca la palla in maniera fulminea e di sinistro batte Berisha. Il movimento dell’attaccante è da far vedere e rivedere nelle scuole calcio.

Primo movimento
secondo movimento
Movimento conclusivo

Costruzione dal basso del Milan è una costante tattica

L’azione incomincia da Donnarumma che serve Paquetà il quale scarica
palla verso Bakayoko ed attacca lo spazio avanti a lui per riprendere palla sulla zona esterna, scarico verso Calabria che verticalizza verso Kessie saltando il pressing offensivo degli atalantini.

Secondo Gol Milan
Cross di Rodriguez palla rinviata piano e centralmente da Hateboer dove arriva Çalhanoğlu che controlla e fa partire un missile che fa secco Berisha ritornando finalmente al gol che mancava in Serie A dal maggio 2018 contro la Fiorentina

Terzo Gol Milan
Sul calcio d’angolo vediamo come Zapata marchi a uomo Piatek, basta un semplice movimento dell’attaccante polacco corto-lungo per disorientare il colombiano ed anticipare tutti sul primo palo. Anche qui quel che sorprende è la cattiveria con cui arriva Pjatek a colpire di testa