UEFA CHAMPIONS LEAGUE
OTTAVI DI FINALE – GARA DI RITORNO
PORTO – ROMA 3-1 (DTS)
Marcatori: 26 p.t. Soares, 37 p.t. De Rossi (rig.), 8’ s.t. Marega, 116’ s.t.s Telles (rig.)
Articolo di Marco Giustini
“Vince sempre chi sbaglia meno”
Frase che riecheggia nella storia sportiva con la voce di Hamilton nella scorsa stagione, Federer prima di una delle tante finali contro Nadal e, ironia della sorta, di Di Francesco, tecnico della A.S. Roma, nella conferenza stampa del 20 gennaio. Questa citazione racchiude a pieno i 120 della gara dell’Estadio do Dragao di Porto.
La Roma arriva da un derby perso per 3-0 ma da un lieve vantaggio dovuto al risultato di 2-1 a favore sul Porto, recentemente sconfitto in campionato dal Benfica ed oggetto di numerosi attacchi da parte della stampa.
Alla vigilia del match, i giornali davano come papabili degli schieramenti in 1-4-3-3 per le due contendenti. All’atto pratico entrambe le squadre affrontano con prudenza il match con la Roma schierata con una difesa a 3 ma elementi in campo di spiccate doti interditorie, potenzialmente per contenere gli avversari, ed il Porto in 1-4-4-2 a trazione offensiva.
In fase difensiva la squadra di Di Francesco si schiera con un 1-5-4-1, rinunciando alla prima pressione e attirando l’avversario nella propria metà campo per poi ripartire velocemente con quello che offensivamente può essere definito come un 1-3-4-3 con Kolarov e Karsdrop che si alzano sulla linea mediana permettendo a Perotti di aprirsi in corsia con Zaniolo sul versante opposto che si muove tra una posizione di trequartista dietro Dzeko e di esterno offensivo.
In fase di possesso palla la squadra di Conceição si schiera con un 1-2-4-2-2 cercando la superiorità numerica sulla fascia sinistra con Otavio che parte esterno per poi accentrarsi andando a ricevere palla tra le linee.
Il primo tempo ha visto la Roma mantenere un baricentro basso e faticare ad uscire con il Porto che sostanzialmente ha fatto la partita affondando sull’esterno sinistro con Karsdorp mai in grado di contenere le combinazioni tra Corona e Telles. Numerosi, da entrambe le parti, gli errori e le valutazioni non ottimali che hanno scansionato questa prima frazione di gioco.
4’ p.t. – Militao regala palla a Perotti che tarda a verticalizzare per Dzeko con Felipe che chiude.
7’ p.t. – Dzeko lotta e conquista un pallone sulla linea mediana con difesa stretta, apre per Karsdorp che serve in ritardo e con scarsa precisione Zaniolo.
26’ p.t. – Uscita sbagliata della Roma che permette al Porto di segnare.
Manolas temporeggia troppo sulla trequarti, Marega gli ruba palla e va poi a sovrapporre su Corona, mettendo al centro per il compagno sopraggiunto, rapido nell’attaccare le spalle di un non perfetto Juan Jesus.
36’ p.t. – Uscita sbagliata del Porto, rigore per la Roma.
De Rossi recupera palla sulla trequarti, allarga immediatamente per Perotti che è bravo ad entrare in area di rigore ed affrontare in 1vs1 Militao che, troppo irruento, commette fallo.
Il secondo tempo ha continuato a mostrare il Porto arrembante, efficace nella costruzione e capace di creare il maggior numero di occasioni da goal fino all’episodio chiave che riapre i giochi col momentaneo 2-1 dei padroni di casa. Di Francesco sostituisce Karsdorp per passare al 1-4-2-3-1 mentre Conceiçao risponde rinunciando a Corona, migliore in campo per dribbling effettuati (15) e più presente nelle azioni offensive (19). Il Porto inizia a concentrare le offensive dalle parti di un appannato Kolarov mentre la Roma gioca di ripartenza cercando Dzeko (45 duelli per lui) e Perotti (17 duelli vinti e 12 dribbling effettuati). Allo scadere, il Porto con 22 tiri a 8 e 29 azioni offensive a 10 meriterebbe di vincere sulla Roma ai punti, pugilisticamente parlando. Anche in questa seconda frazione di gioco, a farla da padrone sono stati gli errori individuali o di reparto.
50’ s.t. – Su calcio d’angolo a sfavore la Roma prova a colpire il Porto in contropiede, palla sulla fascia destra per Nzonzi che cambia per Perotti che, sbagliando il controllo, da il via ad un nuovo contropiede, questa volta per la squadra di casa.
52’ s.t. – La rete del 2-1 nasce dagli sviluppi di un calcio d’angolo a sfavore ed un disimpegno errato della difesa romanista, Karsdorp cede erroneamente palla Corona che crossa sul secondo palo per Marega che sbuca alle spalle di un immobile Marcano.
82’ s.t. – Pepe si fa rubar palla da Perotti che entra liberamente in area di rigore ma, al posto di servire Pellegrini ben posizionato, cerca un tiro a giro che termina a lato.
I tempi supplementari hanno visto due squadre molto stanche, con grande voglia di attingere alle ultime forze per portare a casa questa qualificazione ma perdendo in lucidità ed aumentando gli errori.
102’ p.t.s – Pepe ancora una volta si fa rubar palla da Perotti che sbaglia a dosare la rifinitura facilitando l’intervento di Casillas.
110’ s.t.s – Col Porto in carenza d’ossigeno la Roma ha più spazi. Perotti serve con i giusti tempi Dzeko in area di rigore, il bosniaco è bravo nell’ 1vs1 ma sbaglia il tiro da ottima posizione.
112’ s.t.s – Dzeko ha la possibilità di chiudere la partita. La Roma muove ancora bene palla, Cristante serve Dzeko oltre la linea difensiva che prova un tocco troppo morbido che supera Casilias ma consente a Pepe di intervenire prima che la palla entri in rete.
115’ s.t.s – Florenzi trattiene ingenuamente Fernando in area di rigore, su un tiro cross finito fuori.
Rigore e qualificazione compromessa.
Finisce così, con il Porto che passa e la Roma che piange e rimpiange per una notte piena di errori.