Ha realizzato il suo record di gol in carriera, con 7 centri all’attivo Marco Spinosa, centrocampista classe ’91, è stato uno dei protagonisti dell’ottima stagione della Sanremese, formazione ligure arrivata seconda nel girone A di serie D, dietro solo alla corazzata Lecco. La squadra della città dei fiori, però, non è riuscita a replicare quanto fatto di buono in stagione regolare nei playoff, uscendo in semifinale con l’Inveruno, nonostante il vantaggio di passaggio del turno con due risultati su tre. Nonostante la delusione, Spinosa reputa la stagione estremamente positiva, anche dal punto di vista individuale…

Marco, partiamo dalla cocente delusione ai playoff…

«Sì, purtroppo non siamo riusciti ad approdare in finale. Strano, perché avevamo due risultati su tre, sinceramente tutti i pronostici erano dalla nostra, giocavamo anche in casa, però in 90′ secchi può sempre succedere di tutto, e se non approcci bene, queste partite le paghi (La Sanremese è stata sconfitta in casa dall’Inveruno 1-0). Era importante accedere almeno alle finali anche per l’eventuale ripescaggio in serie C, ora non so se essendo stati eliminati abbiamo molte chance di ripescaggio, staremo a vedere…».

Al netto dell’eliminazione, come reputi l’annata della Sanremese?

«Per me resta comunque un’ottima annata, abbiamo fatto secondi in campionato, dietro solo al Lecco che era la squadra corazzata che avrebbe dovuto vincere il torneo. Abbiamo disputato un buon calcio, e abbiamo dato buone soddisfazioni ai nostri tifosi, che ci hanno comunque sempre sostenuto e seguito. Poi qui è un posto fantastico, una città bellissima, serena, c’è il mare, quando vivi così bene viene tutto più facile».

Dal punto di vista individuale che stagione è stata?

«Molto positiva, ho realizzato il nuovo record di reti in campionato, non mi era mai capitato di arrivare a quota 7 nonostante il vizietto del gol l’abbia sempre avuto. Ho giocato praticamente in tutti i ruoli del centrocampo, ma quest’anno spesso mi sono trovato ad agire anche tra le linee, da trequartista. Merito del gioco propositivo del mister, essendo molto forti in difesa e a centrocampo, avevo più licenza per staccarmi e restare in fase offensiva, per tentare l’inserimento, in modo da provare a sfruttare le mie qualità offensive. E poi a Sanremo sono stato benissimo, come ho già detto. Per me, quindi, resta un’annata davvero bella».

Che sarà del tuo futuro?

«Eh, si vedrà (ride). Si deve capire il progetto della società, anche perché io qui mi sono trovato da Dio e mi piacerebbe restare. Vediamo un attimo chi sarà l’allenatore, in ogni caso a giugno mi scade il contratto e inizierò a valutare il da farsi. Non sono più giovanissimo, alla mia età oltre alla categoria subentrano tanti altri fattori, quindi non sarebbe assolutamente un problema restare in serie D qualora ci fosse un bel progetto anche per l’anno prossimo. Sarebbe sicuramente bello tornare tra i professionisti dopo le esperienze a Forlì, Rimini e Treviso, ma vediamo prima cosa succede a Sanremo». 

C’è qualche giovane in squadra per il quale prospetti una carriera ad alti livelli?

«Se devo fare un nome, dico Lorenzo Giubilato, difensore in prestito dall’Alessandria classe 2000. Da quando ha giocato per la prima volta, non ha praticamente perso il posto da titolare, ha disputato tutto il resto della stagione con grande personalità, considerando che per lui era la prima annata tra i grandi. Penso che già nella prossima stagione sia destinato a un’esperienza tra i professionisti».

foto tratta dal sito ufficiale della società