Team Studio Lecce – stagione 2018 / 2019
Dopo 7 anni di “purgatorio” il Lecce ritorna in Serie A: l’uomo della svolta è Fabio Liverani che in due anni ha ottenuto altrettante promozioni consecutive con i salentini. Con un balzo, un doppio balzo che rinverdisce una tradizione piuttosto usuale in Serie B: negli ultimi anni ci erano riuscite Frosinone, Benevento e Spal. Dalla Serie C alla Serie A senza passare dal via! Fabio Liverani ha attuato il 4-3-1-2 o il modulo ad albero di Natale (4-3-2-1).
Buoni principi di gioco:
- pressing alto,
- linee strette,
- veloce giro-palla,
- doppio regista.
Secondo miglior attacco con 66 gol realizzati con La Mantia miglior marcatore della squadra con 17 reti.
SISTEMA DI GIOCO
Il sistema di gioco dell’U.S. Lecce di Liverani abitualmente utilizzato è il 4 – 3 – 1 – 2.
FASE DI POSSESSO
La manovra di costruzione parte dal basso in maniera manovrata mantenendo sempre il pallone a terra, senza prendere molti rischi. Cercano spesso il compagno più vicino.
Anche in situazione di rinvio dal fondo si cerca sempre la soluzione vicina, adottando molto raramente l’opzione del lancio lungo.
https://www.veoh.com/watch/v141940332kgAbX7Xw
La manovra parte dal portiere che ha sempre a disposizione le soluzioni dei due difensori centrali che si allargano. In fase di costruzione si prediligono diverse soluzioni dipendenti dalle caratteristiche dei giocatori. In particolare Lucioni risulta essere un difensore piuttosto aggressivo e meno propenso all’impostazione sul corto. Infatti lui ricerca la profondità con lanci lunghi cambiare il gioco oppure ricerca in profondità la punta. Per cui la sua fase di costruzione consiste nel semplice passaggio al compagno più vicino. Al contrario, Meccariello è dotato di maggiore tecnica e per questo, oltre al semplice passaggio al compagno di reparto, predilige filtranti per gli inserimenti dei centrocampisti o per il trequarti che spazia tra le linee di centrocampo ed attacco.
Anche per quanto riguarda la fase di sviluppo si cerca un gioco prevalentemente basato su passaggi corti e palla a terra. I due terzini spingono molto soprattutto sulla sinistra Calderoni (le statistiche ci dicono che è quello che ha toccato più palloni in questa stagione).
Il centrocampo è posizionato in maniera tale da formare un rombo tra il vertice basso, le due mezzali ed il trequarti. Inoltre, le mezzali spesso si allargano in posizione di terzino per ricevere la palla dai centrali. Il principio che balza agli occhi è il continuo movimento senza palla dove tutti e quattro gli elementi non danno punti di riferimento all’avversario.
https://www.veoh.com/watch/v141940333TyNPzNhP
Nel reparto offensivo la squadra si schiera con un trequartista (Mancosu con 34 presenze) e due punte ( La Mantia / Tumminiello) (Palombi / Falco). Nella zona di rifinitura il trequarti ha una certa libertà nei movimenti non dando riferimenti alla squadra avversaria. Alterna, difatti, diversi smarcamenti a favorire il passaggio del compagno: spesso viene incontro per ricevere palla dai centrocampisti, ma altrettante volte si propone sulla fascia per favorire il passaggio dei terzini a scavalcare gli esterni avversari. Quest’ultima soluzione è prediletta quando ci si trova sulla fascia sinistra.. La soluzione base vede una punta che attacca la profondità e l’altra viene in contro.
https://www.veoh.com/watch/v141940334c7KhEaQn
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso la squadra si schiera con il 4 – 3 – 1 – 2 o con il 4 – 3 – 3.
In situazione di rinvio dal fondo da parte del portiere avversario le linee sono molto strette creando densità nella zona centrale del campo. Inoltre anche la distanza tra i giocatori della stessa linee è breve.
Il compito principale di marcatura è affidato a Lucioni che spesso esce palla al piede dopo un anticipo.
https://www.veoh.com/watch/v141940335AHFwMd7g
Quando la costruzione avversaria parte dal basso contro una difesa a quattro, il Lecce effettua un pressing collettivo che parte dagli attaccanti volto principalmente al recupero immediato della sfera, con il trequarti che viene a posizionarsi in zona centrale chiudendo il vertice avversario e le due punte che si allargano marcando i centrali, gli interni vanno sui terzini.
https://www.veoh.com/watch/v141940336aBqeKsFE
Contro una difesa a tre invece i due attaccanti più il trequarti si mettono in linea uomo su uomo contro i tre centrali. Se la prima linea di pressione viene superata, il trequarti si abbassa in chiusura sul play avversario.
https://www.veoh.com/watch/v141940337AckZnGMS
Nel momento in cui la squadra avversaria sta per raggiungere con il pallone tra i piedi la linea di metà campo, gli uomini di Liverani adottano un atteggiamento più prudente, passando da un pressing asfissiante ad una pressione collettiva, con lo scopo principale di chiudere i possibili sbocchi e le linee di passaggio avversarie.
Quando gli avversari si affacciano oltre la metà campo, la squadra pugliese si dispone con i reparti di difesa e centrocampo molto stretti, in maniera da non concedere agli avversari lo spazio di rifinitura.
https://www.veoh.com/watch/v141940338m7ny4Snr
La propensione al recupero immediato del controllo palla permette alla squadra di essere sempre attiva e recuperare sempre le seconde palle. Durante la fase di transizione negativa, la squadra giallorossa cerca di recuperare immediatamente il controllo della sfera, attraverso una riaggressione con i giocatori che si trovano in zona palla.
https://www.veoh.com/watch/v14194033984pGMSNC
Analisi tre giocatori
Lucioni
Il centrale difensivo ha già ottenuto la doppia promozione, dalla C alla A, proprio con il Benevento. E nella scorsa stagione con la squadra sannita fece appena in tempo ad assaporare la massima categoria, considerato che fu costretto a fermarsi per la vicenda doping, che gli costò un anno di squalifica. Ha giocato come difensore centrale destro, personalità da leader e tanta fisicità. Tatticamente attentissimo, cerca sempre l’anticipo dove fa ripartire l’azione offensiva della propria squadra, come vediamo dal video allegato.
https://www.veoh.com/watch/v141940340nWPzdK5z
Tabanelli
Nel ruolo di mezzala del 4-3-1-2 disegnato da Liverani, Tabanelli riesce a dare il meglio di sé: ha il fisico per rintuzzare sugli avversari in fase di non possesso, ha una tecnica tale da permettergli di lavorare con maestria i palloni in mezzo al campo, ma soprattutto è letale per le difese avversarie con i suoi inserimenti senza palla in area di rigore. In un campionato come la Serie B dove i giocatori di qualità riescono di gran lunga a fare la differenza, Tabanelli sembra trovarsi decisamente a proprio agio. “Tabanelli? Non lo sa neanche lui quanto è forte”, ha detto Liverani in una conferenza stampa
https://www.veoh.com/watch/v141940341reRc8xfB
La Mantia
Fisico possente, 190 centimetri d’altezza e i suoi 81 kg che lo rendono possente nei contrasti. È lui il protagonista di questa promozione: 17 reti, tutte importantissime ma anche ben 8 assist. Se Pavoletti in serie A è il Top Player per quanto riguarda i gol realizzati di testa, La Mantia invece lo è per la serie B. Tanti gol realizzati grazie a questo gesto tecnico, soprattutto cercando il movimento sul secondo palo.