E’ una delle sorprese del girone G di Serie D. Sassarese doc, il centrocampista della Torres Francesco Bianco è tra i calciatori nati nel nuovo millennio che meglio si sta comportando in quarta serie, con quattro gol e un assist all’attivo. E anche se ha una lunga carriera avanti a sé, (pare che il Frosinone sia sulle sue tracce), lui ha un unico obiettivo. Arrivare più in alto possibile con la maglia che indossa con orgoglio.

Domenica avete conseguito un risultato molto importante ai fini del vostro obiettivo, vincendo il derby sardo col Budoni. Che partita è stata?

«È stata buona per il risultato e abbiamo fatto tutti il massimo contro una diretta concorrente ma non ci dobbiamo accontentare certamente di questo risultato. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo perché solo con il sacrificio si ottengono i risultati».

Dopo la sosta avete iniziato a correre notevolmente, avete infatti conquistato ben 10 punti nelle ultime 4 giornate. Come vivete questo momento?

«È un momento positivo per noi ma non siamo ancora fuori dalla zona salvezza. Ovviamente vincere aiuta sul piano del morale perché serve a lavorare meglio in settimana e preparare le sfide successive».

Dal punto di vista individuale stai disputando un grande campionato (4 gol e 1 assist ). Ti aspettavi di poter essere una sorpresa della D?

«Non me l’aspettavo ma dopo lo scorso  campionato ho acquisito fiducia. Ricordo ancora il gol nella gara di andata della finale. Un’emozione fortissima. Ho cercato di cambiare mentalità per affrontare questa categoria ma il merito è anche dei compagni e del mister che mi aiutano sempre».

Che tipo di giocatore sei? Hai giocato un po’ in tutti i ruoli del centrocampo ma dove ti senti più a tuo agio e dove pensi di poter dare il meglio di te?

«Il mio ruolo naturale è mezzala, dove ho sempre giocato e dove mi trovo meglio. Sono un centrocampista che punta sulla tecnica, non sono rapido ma il fisico mi aiuta».

Quali sono i tuoi punti di forza e dove invece ritieni di poter migliorare e di dover crescere ancora?

«Devo migliorare sicuramente nei colpi di testa ma molto anche tatticamente. Giocare con compagni esperti aiuta tanto in questo senso e poi c’è sempre anche il profilo tecnico, non si smette mai di crescere e imparare».

Come hai vissuto il passaggio dal calcio giovanile al calcio dei grandi?

«L’ho vissuto bene. Gioco a calcio da dieci anni e i passaggi sono stati tutti graduali e naturali. Dopo la trafila nelle giovanili della Lanteri sono stato chiamato alla Torres lo scorso anno e inizialmente giocavo molto con la Juniores. Poi sono stato sempre più spesso convocato in prima squadra e non ho avuto problemi ad ambientarmi».

Quest’anno l’obiettivo della salvezza con la Torres, invece per il tuo futuro prossimo cosa ti auguri e quali traguardi speri di raggiungere?

«Ora penso solo a salvare la squadra insieme ai miei compagni e al futuro ci penserò più avanti. Amo questa maglia, sono sassarese e la indosso con orgoglio. Vorrei arrivare più in alto possibile giocando con la Torres».

 

foto a cura di Alessandro Sanna, gentilmente concessaci dalla società