Dopo la grande paura, la voglia di ripartire. La Torres, dopo la salvezza arrivata sul filo di lana, ai playout, vuole azzerare l’annata difficile appena trascorsa, nel corso della quale si sono alternati tre allenatori, la società sarda ha deciso di affidarsi all’esperienza di mister Mariotti (oltre 400 panchine in serie D), puntando su giovani di prospettiva che abbiano attaccamento ai colori e alla città. Ne parliamo con il direttore sportivo Vittorio Tossi.

Direttore, a che punto è l’allestimento dell’organico a disposizione del mister?

“L’allestimento delle squadra procede bene, a piccoli passi ma con scelte mirate. I giocatori sono stati valutati attentamente sulla base non solo delle qualità tecniche ma anche di quelle caratteriali, in molti casi tenendo conto della territorialità. La maglia della Torres e la piazza di Sassari richiedono una responsabilità ulteriore e tutti i giocatori ne sono consapevoli e hanno sposato il progetto con grande entusiasmo”.

Anche quest’anno avete puntato su diversi giovani di prospettiva, politica del club?

“Abbiamo cambiato quasi completamente la squadra. Abbiamo puntato sui giovani più interessanti, sassaresi e di tutto il territorio, perché per noi è fondamentale che ci sia un attaccamento ai colori e alla città. Avere nel gruppo giocatori che tifano la Torres è sicuramente uno stimolo ulteriore per fare bene”.

Manca ancora qualche colpo, in che zona interverrete?

“Ci manca ancora qualcosa nel reparto offensivo e stiamo lavorando per questo e per mettere i tasselli giusti per mettere a disposizione del tecnico un gruppo completo in tutti i reparti”.

Quante conferme ci sono state rispetto all’anno scorso?

“Oltre all’esperto Giacomo Demartis restano con noi i tanti giovani under che si sono distinti nella scorsa stagione: Bianco, Pinna, Bilea, Piriottu, Saba, Piana. Non è stata un’annata facile per loro ma nonostante questo hanno dimostrato di poter essere pedine importanti e si meritano tutta la nostra fiducia. A loro si uniranno anche i ragazzi che rientrano dai prestiti e in fase di ritiro saranno valutati anche alcuni Juniores che hanno ben figurato. Il resto della squadra coinvolge elementi di esperienza che conosciamo e che hanno una grande voglia di vestire la maglia”.

Quando partirete per il ritiro e dove si svolgerà?

“Il ritiro partirà il 22 luglio e si svolgerà nella struttura del Peppino Sau di Usini, una località vicino a Sassari che ci consentirà di poter valutare bene anche i giocatori Under che si aggregheranno al gruppo”.

Dopo una stagione travagliata, conclusasi con la salvezza ai playout, che obiettivi ci sono per quest’anno?

“Certamente puntiamo ad una stagione molto diversa da quella appena trascorsa. Non vogliamo porci limiti o fare proclami. La risposta vera la daranno i ragazzi in campo; da parte nostra sarà importante soprattutto riconquistare la fiducia di tanti tifosi che hanno fame di calcio e vogliono vedere una Torres competitiva”.

C’è la voglia di provare a evitare la sofferenza degli spareggi salvezza?

“Ovviamente sì. I problemi dello scorso anno sono stati archiviati. Un lavoro di squadra, fatto per tempo, ci ha consentito di lavorare con maggiore serenità e di poter scegliere gli elementi che reputavamo adatti al nostro contesto. Sarà sempre il campo a dirci se abbiamo avuto ragione”.

Dopo il cambio di tre allenatori, quanto conterà la continuità dal punto di vista tecnico?

“Insieme al presidente Sechi abbiamo deciso subito di affidarci ad un allenatore che conosce bene la categoria, con oltre 400 panchine in serie D. Per noi questo è un ottimo punto di partenza perché Mister Mariotti ha l’esperienza che serve per guidare un gruppo tutto nuovo”.