A 19 anni sta disputando la sua seconda stagione da protagonista in serie D ed è un elemento fondamentale del centrocampo dell’Union Feltre, la vera sorpresa del girone C. Nonostante la sua giovane età Mattia Franchini sta dimostrando di essere un vero lusso per la categoria. Con grande umiltà, e tanta scaramanzia, però ai microfoni di Saranno Famosi ha dichiarato di non pensare al grande salto tra i professionisti ma soltanto all’obiettivo playoff ormai sempre più vicino.

Il successo per 3 a 0 sulla Virtus Bolzano vi ha permesso di restare in scia di Adriese e Arzignano. A 7 giornate dal termine del campionato credere ancora al primo posto?

“Sono molto scaramantico e per questo del primo posto ho paura a parlarne, anche perché poi non vorrei iniziassimo a perdere punti per strada. Il nostro obiettivo iniziale era quello di ottenere la salvezza il prima possibile per poi ambire ad un posto tra le prime 5. Risultato mai ottenuto dalla società nella sua storia. A questo punto della stagione trovandoci a meno 5 dalla testa della classifica un pensierino alla promozione diretta lo fai. Ma ora come ora dobbiamo consolidare i playoff. La vittoria sulla Virtus, che era a 3 punti da noi, ci ha permesso di fare un passo importante a tal proposito. Non voglio dire che abbiamo blindato l’obiettivo ma siamo vicini al farlo, soprattutto se la settimana prossima dovessimo far risultato in casa del Delta. Per quanto riguarda il primo posto speriamo che l’Adriese possa inciampare, affrontiamo partita dopo partita con la giusta motivazione e poi si vedrà. Noi come tutto l’ambiente siamo molto soddisfatti del lavoro svolto, lavoriamo bene con serenità e c’è un clima positivo intorno alla squadra”.

Anche al punto di vista personale la tua stagione è da considerarsi positiva. Con la doppietta di domenica, infatti, hai raggiunto quota 6 in campionato raddoppiando così il tuo bottino dello scorso campionato. Ti saresti aspettato un impatto del genere?

“L’obiettivo era di far meglio rispetto alla scorsa annata anche sotto l’aspetto realizzativo. A questo punto della stagione poi riuscire a fare altri gol sarebbe un grande risultato soprattutto per una mezzala come me”.

Nonostante l’annata positiva nella quale hai disputato ben 32 partite non hai proseguito la tua avventura col Mantova. Perché?

“A me sarebbe piaciuto molto restare, Mantova è una piazza calda che con la serie D non c’entra nulla e lì mi sono trovato molto bene. Purtroppo però a livello societario han cambiato tutto con Setti che ha rilevato il 51%. Diciamo che con la nuova proprietà c’è stato qualche problema mentre con quella precedente c’era già un accordo per la stagione seguente. E di conseguenza ho deciso di prendere un’altra strada. Ma non ho rimpianti, qui a Feltre mi trovo benissimo e per di più stiamo facendo un grande campionato”.

A proposito della tua scelta di accettare Feltre…

“Ad essere sincero io non conoscevo affatto questa realtà, chiedendo un po’ in giro però ho ricevuto diverse risposte positive. Ed infatti quando sono arrivato ho trovato un’organizzazione impressionante: un centro sportivo di alto livello con campi in erba sintetica di ultima generazione e altri tre in erba naturale, in più gli appartamenti dove alloggiamo sono nuovissimi. Qui ci trattano da professionisti e sono sempre pronti a darci una mano nei momenti di difficoltà. Società così serie e puntuali anche nei pagamenti di questi tempi fai fatica a trovarle anche in lega pro e serie B. Non smetterò mai di ringraziare tutti per avermi fortemente voluto”.

I tuoi primi passi li hai mossi nel settore giovanile del Chievo, una società che da anni ben figura nel massimo campionato italiano. Che esperienza è stata?

“Sì, ho fatto tutta la trafila delle giovanili: dai pulcini alla Primavera. Quando il giovedì giocavamo in amichevole contro la prima squadra era bellissimo, si respirava un po’ di calcio vero. Affrontare gente del calibro di Birsa, Meggiorini ecc. è stata un’esperienza unica”.

A soli 19 anni sei già alla tua seconda stagione da protagonista in serie D. Pensi già di poter essere pronto per un salto di categoria?

“No, ora non penso minimamente a questo. La mia attenzione è rivolta alla stagione in corso e alle 7 finali che dovremo affrontare. Sperando di giocare anche le 2 dei playoff. Nel futuro poi non si sa cosa può accedere”.

Una delle tue qualità è quella di saper ricoprire diversi ruoli del centrocampo, ma qual è la posizione nella quale ti esprimi meglio?

“Io di base sono un mediano che agisce davanti alla difesa. A me piace giocare a due tocchi, sventagliare a destra e a sinistra e non amo i duelli fisici. Per questo credo che il mio ruolo ideale sia quello di vertice basso. In questi anni per esigenze di squadra sto facendo la mezzala. Ma non è affatto un problema, anzi, se il mister mi chiedesse di giocare come terzino o portiere accetterei tranquillamente”.

A tal proposito quale giocatore osservi con ammirazione?

“A me piace molto Manuel Iori del Cittadella. Giocatore di un’altra categoria, bravissimo a dettare i tempi alla squadra ed è bellissimo vederlo giocare. E’ il tipo di calciatore al quele mi ispiro”.