Un vastese doc leader della Vastese. E’ la storia di Cristian Stivaletta, centrocampista abruzzese col vizietto del gol. Proprio per sfruttare questa sua attitudine, nelle ultime partite è stato spostato sulla trequarti avversaria, ripagando la fiducia con due reti nelle ultime due partite, gol fondamentali per lo sprint salvezza degli adriatici, reduci da 9 punti nelle ultime 3 partite. La salvezza nel girone F di serie D ora è veramente a un passo.

Cristian, che momento è per la Vastese?

«Ora un momento d’oro, meno male! Purtroppo è stato un campionato anomalo, eravamo partiti con tutte altre aspettative, invece ci siamo trovati impelagati nelle zone basse della classifica. Sono onesto, non riesco nemmeno a trovare i motivi di questo campionato, però fortunatamente abbiamo vinto tre partite di fila che ci hanno permesso di staccare dalla zona calda della classifica, penso che il più sia fatto ora. Ci bastano un paio di punti…».

Dal punto di vista individuale, si tratta di un momento d’oro anche per te…

«Sì, nelle ultime partite sono stato spostato sulla trequarti e ho trovato due gol consecutivi, mi piace provare la conclusione a rete, cercare l’inserimento. Anche da mezz’ala ho sempre avuto una propensione offensiva, l’anno scorso ho realizzato 9 gol in campionato e 2 in coppa, quest’anno sono a quota 3».

Un vastese doc come te, come ha vissuto il momento della squadra?

«Soffrivo due volte, da calciatore e soprattutto da tifoso. Ovviamente essendo di questa terra ci tengo il doppio a fare bene, ripeto era un dispiacere vedere la squadra nei bassifondi, anche pensando alle aspettative di inizio stagione. Qui sono a casa mia, sono nato e abito qui, quindi sono legatissimo a questa piazza».

Hai iniziato a dare i tuoi primi calci nel Vasto Marina, poi le esperienze con il San Nicolò…

«Sì, sono partito da qua, poi il direttore sportivo Francesco Micciola, attuale dirigente del Matelica, mi ha portato al San Nicolò in serie D. Per me è come un secondo padre, mi ha cresciuto. E’ lui che mi ha preso dall’Eccellenza e portato in serie D. Poi sono arrivato in C con l’Aquila…».

Quindi per la vittoria del campionato hai la tua favorita?

«Sì, faccio il tifo per il Matelica, anche se penso che il Cesena abbia qualche chance in più di vincere il campionato. Domenica noi affronteremo proprio il Cesena, chissà che succede. Noi veniamo da un momento d’oro, mentre sia loro che il Matelica stanno facendo parecchio fatica ultimamente, da un punto di vista mentale saranno esauste, hanno dato entrambe vita a un testa a testa estenuante. Noi proveremo a tendergli uno sgambetto, e magari centrare già la salvezza».

Con l’Aquila hai brevemente assaporato il professionismo. Sogni di tornare in C?

«Beh sì, magari. E’ ovvio che il mio sogno è quello, arrivarci con la Vastese per me sarebbe il massimo, anche se nel caso a fine anno dovesse arrivare qualche proposta la prenderei in considerazione, perché tra i miei obiettivi c’è quello di provare a tornare nel professionismo. Anche se quest’anno ho segnato meno gol, ho sempre avuto buoni numeri a livello realizzativo, però ogni discorso è rinviato alla fine del campionato. Prima c’è da conquistare la salvezza».

Il gol nel sangue come miglior pregio, dove invece ritieni di poter crescere?

«Penso di avere buone doti dal punto di vista offensivo, penso che il tiro sia la mia arma migliore, mentre in fase di non possesso posso ancora crescere tanto. Sono sempre stato abituato ad attaccare piuttosto che difendere, diciamo che mi piace più correre avanti che andare indietro…».