Una vita in Italia, a incantare i tifosi con il suo piede mancino fatato, che specie su calcio di punizione ha regalato autentiche perle. Oltre 80 centri messi a segno tra serie A e serie B, prima di approdare al Vaslui, in Romania, per l’ultima fermata della sua carriera da calciatore. Adaílton Martins Bolzan, per tutti semplicemente Adailton, è carico in vista della sua nuova avventura, da allenatore, alla guida della Vigor Carpaneto. Il brasiliano esordirà in panchina in serie D dopo l’esperienza da vice alla Virtus Verona, grazie anche allo zampino del suo amico Julien Rantier, che allenerà proprio in Emilia…

Mister, con che spirito arrivi a questa nuova tappa della tua carriera?

“Arrivo con lo spirito di chi sa di avere una grande opportunità, con la voglia di fare benissimo. Ci tenevo tanto ad avere un’occasione del genere, spero che la Vigor sia una parte importante di questo inizio di una nuova avventura per me”.

Che ruolo ha avuto Rantier nel tuo arrivo a Carpaneto?

“Julien ha avuto un ruolo fondamentale, è stato lui a parlare con la società e a fare il mio nome, mettendo in contatto il presidente con me, permettendoci di incontrarci di discutere, di parlare, di vedere se c’era la possibilità di fare questo percorso insieme, è nato tutto da lui”.

Sempre Rantier ha ammesso che gli hai insegnato a tirare le punizioni. Come è andata? Speri di ricevere qualche punto proprio dai suoi calci piazzati?

“Insieme a Verona abbiamo lavorato sulle punizioni, lui era bravo e giovane, aveva già le sue qualità, io gli ho dato solo qualche consiglio, poi sono emerse le sue doti. Io sono convinto che quest’anno lui ci possa dare una mano non solo in campo, ma anche sui calci piazzati. Ha avuto grandi miglioramenti, si è sempre allenato, sono convinto che sarà uno dei calciatori più importanti per noi in questa stagione”.

Qual è l’obiettivo della società?

“Il nostro obiettivo è quantomeno ripetere i risultati della scorsa stagione, ma proveremo sempre a fare qualcosina in meglio, magari guadagnando qualche posizione in classifica, provando però sempre a giocare bene. E’ una società che vuole valorizzare i giovani, ma abbiamo scelto giovani di prospettiva, pensiamo che abbiamo fatto e possiamo fare un buon lavoro, l’importante è provare a fare sempre meglio”. 

Che tipo di sistema di gioco ti piacerebbe adottare e a quali principi di gioco proverai ad affidarti?

“Il discorso del sistema di gioco è relativo, mi piace molto il 4-3-3,, ma si deve capire se ci sono gli uomini adatti per farlo. Nel corso della stagione varieremo diversi sistemi di gioco, anche in base agli avversari e ai risultati del momento, se troviamo un modulo che ci farà vincere diverse partite continueremo in quella direzione. Questo sarà lo spirito e la filosofia di questa squadra, avremo dei principi chiari. Cercheremo sempre di giocare, di imporre il nostro ritmo, proveremo a pressare alto l’avversario, non saremo attendisti. Proveremo a creare questa mentalità forte, vincente, dovremo arrivare all’esordio in campionato con questa voglia, e con tanta fiducia nei nostri mezzi”.

Quanto è importante puntare sui giovani per te?

“Credo tanto nei giovani, nella loro voglia di emergere e di crescere, per la società sono sempre una risorsa importante, ma bisogna lavorare con il giusto equilibrio. Servono gli esperti per far lavorare meglio anche loro, per dare certezze ed equilibri nei momenti più delicati della stagione. Con dei giocatori di esperienza i giovani potranno solo maturare più velocemente…”.

Qual è il ricordo più bello della tua carriera di calciatore?

“Difficile dire solo un ricordo, è stata una carriera veramente bella. Mi sono divertito e sono stato contento ogni singolo momento di questa carriera, mi sono goduto tutti i giorni che ho vissuto da calciatore. Ci sono partite più speciali di altre, alcune situazioni, alcuni gol, ma non posso dire solo un ricordo. Ci sono stati tanti miglioramenti, momenti di crescita, che mi hanno permesso di maturare e di arrivare dove sono oggi”.