Con 12 reti e 6 assist è stato uno degli artefici principali dell’ottima stagione del Montebelluna, società che lo ha cresciuto dall’età di 9 anni. Dopo tre campionati ad alto livello, un anno fa la grande chance al Venezia di Inzaghi non sfruttata a dovere a causa di alcuni acciacchi fisici che lo hanno tormentato per mesi. Quest’anno Nicola Fasan ha fatto ritorno al Monte per riscattarsi e dimostrare di essere pronto per il definitivo salto tra i professionisti, magari da concretizzare già nella prossima stagione.

Nicola, terminata la stagione è tempo di fare i primi bilanci. Che valutazione dai al campionato del Montebelluna?

“Sicuramente positiva, abbiamo conquistato la salvezza a marzo e nelle ultime giornate siamo stati vicini alla qualificazione ai playoff. Nonostante l’obiettivo stagionale fosse il mantenimento della categoria eravamo consapevoli che la squadra aveva la qualità per puntare anche a qualcosa di più. A febbraio eravamo in piena lotta per non retrocedere poi dopo aver ottenuto 4 vittorie e un pareggio siamo arrivati a meno 1 dalla posizione utile per accedere agli spareggi. Purtroppo però ci è mancato quel salto di qualità utile a completare la rimonta”. 

Il tuo bottino di 12 reti e 6 assist è da ritenersi più che soddisfacente, anche se il tuo obiettivo era un altro…

“Sì, quest’anno speravo di raggiungere la cifra di 15 gol. Mi sono fermato a 12 anche perchè nella parte finale di stagione un infortunio mi ha tenuto fuori per diverse partite, ma sono comunque felice di quanto fatto”. 

Questa è il tuo terzo campionato con il Montebelluna in serie D, il primo all’età di 17 anni…

“Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni e a 9 sono arrivato al Montebelluna. La mia prima stagione da titolare l’ho disputata a 17 anni anche se già a 16 avevo giocato qualche partita. L’anno scorso poi sono passato al Venezia dove l’intenzione iniziale era quella avviare un percorso di crescita facendo da spola tra prima squadra e Primavera. Stavo anche facendo molto bene poi, però, a causa di alcuni problemi fisici sono stato costretto ai box per diversi mesi”. 

Nonostante gli episodi sfortunati appena citati, quanto è stato importante far parte di una realtà come Venezia?

“Molto, sono felicissimo di aver fatto questa esperienza. Lì a Venezia ho avuto modo di confrontarmi con gente come Domizzi e Bentivoglio che mi hanno fatto capire veramente cosa vuol dire il professionismo. Erano sempre pronti a dare una mano ai giovani come me. In più c’era un mister di grande esperienza come Inzaghi il quale mi ha dato anche alcuni consigli sui movimenti da fare essendo io un attaccante”. 

Avendo dimostrato di fare la differenza in serie D credi di meritare un’altra chiamata dal professionismo?

“Lo spero. Questa stagione serviva a riscattare quella sfortunata di un anno fa e credo di esserci riuscito. Non dovesse arrivare l’anno prossimo l’opportunità di giocare tra i professionisti un po’ resterei deluso ma allo stesso tempo non avrei problemi a restare nel club che mi ha permesso di mettermi in luce”. 

Quali progetti speri di realizzare in futuro?

“Come tutti debuttare in serie A. Adesso spero già dalla prossima stagione di avere la chance di giocare in un club professionistico che sia di B o C”.