Articolo redatto da Gennaro Bruno, allenatore Uefa B 

Parma-Napoli è la partita delle 18 della venticinquesima giornata di Serie A dove si affrontano due squadre dai stili di gioco e obiettivi diversi. Il Napoli proviene da due pareggi a reti bianche molto sfortunati, dove contro Fiorentina e Torino ha fatto la partita per quasi tutto il tempo e con una difesa granitica che non si vedeva da anni. Nelle ultime 15 partite solo 7 i gol subiti dalla coppia Meret-Ospina, meglio anche della Juve conquista record che ne ha subiti 8. Parma che, invece, viene da un momento poco brillante dopo l’inizio di campionato sopra le aspettative. I crociati hanno perso 4 delle ultime 5 partite compreso il Napoli e nelle ultime 10 hanno trovato solo 2 vittorie, entrambe fuori casa. La difficoltà dei crociati sta nell’affrontare le partite in casa, dove si “ deve fare “ la partita. Infatti la vittoria in casa manca dall’ 11 Novembre 2018, Parma-Sassuolo 2-1. Le statistiche rafforzano questa tendenza, il Parma è l’ultima squadra in serie A col possesso palla, con una % di 39.26 a partita, peggio anche del Frosinone ( 41.99) e Chievo ( 46.08) rispettivamente penultimi e ultimi. A differenza del Napoli che è terzo in questa speciale classifica con 55.94 % di possesso e con quasi il doppio di media passaggi effettuati a gara, 589 a partita a cospetto dei 304.08 del Parma.
Queste statistiche evidenziano gli stili di gioco differenti e racchiudono quella che è stata la partita di domenica. Parma rintanato nella propria metà campo, con una difesa posizionale bassa per sfruttare gli attacchi preventivi di Inglese e Gervinho, Napoli riversato nella metà campo avversaria a fare la partita con possesso orizzontale utile ad aprire le maglie avversarie per poi verticalizzare appena si creavano spazi sulle diagonali difensive o tra la linea di difesa e centrocampo.

GLI SCHIERAMENTI
Il Parma di D’Aversa si presenta sulla carta con l’ 1-4-3-3, ma in pratica è un 1-4-1-4-1 con Gervinho e Biabiany esterni di centrocampo e Rigoni in cabina di regia. In difesa ritorna Gagliolo per l’infortunato Bastoni, uno dei miglior giovani difensori italiani del momento. Sistema che muta sullo 0 a 2, con difesa a 3 e l’inserimento di Siligardi per comporre un 1-3-4-3 spudorato che mette in difficoltà il Napoli per soli 10 minuti della ripresa.
Azzurri di Ancelotti con il consueto 1-4-4-2, con Maksimovic al posto dell’infortunato Albiol e Mertens a posto dello squalificato Insigne.

LA PARTITA
Come detto nell’introduzione, è il Napoli a costruire il gioco e ad avere il domino della partita, ma la prima azione promettente è da parte del Parma con un classico del suo modo di giocare.
Come possiamo vedere dall’immagine, il Napoli attacca e il Parma difende con 9 uomini sottopalla. Solo i due attaccanti, Gervinho e Inglese si disinteressano dell’azione e restano in attacco preventivo. Se si recupera palla già sanno come andare a dialogare.

Napoli che manovra a destra, perde palla e subito il Parma ricerca Gervinho che con un uno-due con Kucka fa arrivare la palla a Gobbi. Fondamentale nel proseguimento dell’azione l’attacco dal versante opposto di Biabiany che obbliga Hysaj a stringere verso Koulibaly per comporre la linea difensiva visto che Malcuit era arrivato al fondo. Superiorità numerica del Parma in transizione che si tramuta in un 5 vs 3 a campo aperto.

L’azione si sviluppa fino a diventare un 4 vs 3, Gervinho decide di puntare i due difensori centrali del Napoli, perdendo palla. Koulibaly risolve il problema riconquistando palla.

In questa azione ci sono 2 errori gravi, Il primo quello di Gervinho di non scaricare su Kucka, ma il secondo, piu’ grave è quello di Biabiany, che non si allarga per creare un 2 vs 1 contro Hysaj che si sarebbe rivelato probabilmente vincente o di creare spazio per il tiro di Kucka da zona centrale.

Il Vantaggio. Al minuto 18′ il Napoli passa in vantaggio con un azione che dura piu’ di 1 minuto. Dopo 23 passaggi di fila è Zielinski a trovare l’1 a 0.
Il Napoli recupera palla in zona sinistra a centrocampo con Milik e Zielinski e inizia a costruire la manovra. Il Parma subito si chiude.
Come si vede dall’immagine è un 1-4-5-1, difficile per le punte del Napoli dialogare e soprattutto per i centrocampisti di verticalizzare per vie centrali.

Ma il Napoli con pazienza fa girare palla, e dal cambio gioco di Fabian Ruiz che si può notare una caratteristica della linea difensiva del Parma. I crociati coprono con la diagonale difensiva lunga, ovvero il primo centrale mantiene la marcatura sulla punta piu’ vicina e contemporaneamente copre il terzino uscito in zona palla. Si crea uno spazio per la seconda punta o gli esterni attaccabile. In questo caso Gobbi esce su Malcuit , Gagliolo è in marcatura su Callejon ma Machin non va a chiudere la diagonale che può essere attaccata da Mertens. Si poteva creare un 2 vs 1 che pochi secondi dopo sarà vincente.

Infatti l’azione da destra passa a sinistra , Bruno Alves troppo staccato ma in marcatura su Milik, non riesce a coprire lo spazio alle spalle di Iacoponi. Kucka, mezz’ala sinistra, non scala nella diagonale difensiva e lo spazio diventa attaccabile da Zielinski che riceve da Hysaj e porta il Napoli in vantaggio.

Napoli che amministra il vantaggio e al 33’, dopo una pressione , recupera palla e guadagna una punizione favorevole al limite dell’area di rigore. Sul pallone si presenta Milik. Dopo un colloquio con Koulibaly chiamato dalla panchina decide di battere la punizione in un modo inusuale. L’importanza e l’uso della match analysis, sta proprio in questo gol. Nelle ultime partite, il Parma, dopo aver fatto fallo in quella posizione, componeva una barriera nutrita pronta a saltare, come testimoniano le immagini contro la Fiorentina e contro il Cagliari. La segnalazione dalla panchina è stata vincente, Milik batte rasoterra e fredda Sepe per lo 0 a 2.

Il Parma verso il 50’ passa con la difesa a 3, e propone un 1-3-4-2-1 molto offensivo con Biabiany esterno di centrocampo più Siligardi e Gervinho a sostegno di Inglese. Napoli soffre per 10 minuti, si registra una bella parata di Meret, imbattuto da 360 minuti e i cambi di Ancelotti, con l’entrata di Verdi e Ounas che confezionano lo 0 a 4 , marchio di fabbrica del gioco dell’allenatore Partenopeo.

Dopo un recupero palla alto, da parte di Luperto, la palla arriva ad Allan che subito verticalizza per Callejon.
Movimento splendido dello Spagnolo che viene sul corto, attirando Gagliolo in marcatura che rompe la linea difensiva e permette a Ounas di attaccare, sul lungo, lo spazio creato dal compagno di squadra

Palla Avanti ( Allan per Callejon)- Palla dietro ( Callejon per Verdi) – Palla Avanti ( Verdi per Ounas) Gol.
Bravissimi gli interpreti a muoversi con sincronia, Verdi a giocare tra le linee e Ounas ad attaccare lo spazio creato da Callejon

In Napoli domina la partita per quasi tutto il tempo, non permettendo quasi mai al Parma di ripartire, realizzando 675 passaggi ( 88.6% a buon fine) a cospetto dei 311 del Parma ( 75.9% a buon fine), oltre il doppio per una partita mai in discussione.