Una grande stagione poco più che ventenne e la possibilità di assaggiare brevemente il professionismo. Dopo aver quasi preso la decisione di chiudere con il calcio giocato, Federico Cardella si è rimboccato le maniche, ripartendo dall’Eccellenza a suon di gol. Fino a completare la definitiva rinascita, con la maglia del Ladispoli. Sono già i 16 centri per lui in serie D, (girone G) e l’attaccante romano non ha proprio voglia di fermarsi ora, sul più bello. Perché dopo la caduta, si è rialzato più forte di prima, e vuole sognare, perché «tanto non costa nulla».

Siete reduci da un pareggio, (2-2 sul campo della Vis Artena) arrivato grazie soprattutto alla tua doppietta. Che partita è stata?

«Una gara complicata. Sono stato allenato da Punzi, il loro tecnico, per due anni a Pomezia, giocano un gran un bel calcio. Siamo stati sfortunati perché abbiamo subito un gol per un errore individuale, ma l’abbiamo ripresa alla fine. Peccato perché con un pizzico di coraggio in più avremmo potuta vincerla. Ovviamente sono felice per la mia doppietta, anche perché ha portato comunque un punto pesante».

Ora altra gara decisiva, contro l’Ostia Mare. Un vero e proprio spareggio…

«Sì, sarà una partita fondamentale, che ci potrebbe addirittura proiettare fuori dai playout. Sarà importantissima per il nostro futuro. Onestamente non so se giocherò, perché ho avuto un problema al polpaccio, ma al di là della mia presenza o meno in campo, dovremo fare la partita della vita, ci servono a tutti i costi i tre punti».

Hai solo assaggiato il professionismo con il Castiglione, adesso sei nell’età della piena maturità, dopo la rinascita in Eccellenza. Ci racconti la strana parabola della tua carriera?

«Sì,  ho avuto la possibilità di assaggiare il professionismo dopo la buona stagione a Pomezia (10 reti in 18 incontri). Ad oggi posso dire di aver fatto una scelta sbagliata, forse alcune persone mi hanno consigliato una sistemazione errata per le mie caratteristiche, quindi sono tornato a Roma per poi andare ad Ostia. Quando arrivi a stagione in corso si fa tanta fatica a trovare spazio, trovi squadra già fatte, a meno che non vai in club che vogliono attuare un cambiamento radicale. Sono ripartito dall’Eccellenza cercando di fare del mio meglio. Prima sono andato a Montecelio, ho fatto 11 gol, poi è andata bene con la Boreale (16 centri per lui), e l’anno scorso sono passato al Ladispoli dove abbiamo fatto un grandissimo campionato, sempre in Eccellenza. Quest’anno finalmente ho avuto la possibilità di fare la serie D affrontata come si deve, la prima volta per me. Mi ha aiutato il fatto di sentirmi a casa mia, di essere stimato e voluto bene da tutti, di poter contare sulla fiducia della società e dell’ambiente, sono felice perché è andata benissimo anche dal punto di vista realizzativo. Ho fatto 16 reti e sono secondo solo dietro a Marcheggiani del Cassino (a quota 17). Magari i miei gol sono riusciti a farci guadagnare diversi punti in classifica, ma adesso dobbiamo remare tutti uniti verso lo stesso obiettivo. Non sono mai stati così importanti i gol per me, a maggior ragione ora che l’obiettivo da centrare a ogni costo è la salvezza».

Non sei più giovanissimo, ma hai ancora tanti anni di carriera avanti a te. Cosa vedi nel tuo futuro?

«La mia maturità totale l’ho raggiunta in questa stagione, a 24 anni. Magari c’è chi ci riesce a 20, altri solo 30. Penso di essere sulla buona strada, sognare non costa nulla, io devo rimanere concentrato settimana dopo settimana e solo così posso sperare di tornare nel calcio professionistico. Ma il mio salto di categoria dipende da questa stagione e devo terminarla al meglio».

A chi dici grazie per la tua rinascita?

«Sono onesto, tante volte ho pensato di smettere, specie quando vedi che forse il tuo sogno sta per svanire, intorno ai 23-24 anni. Sarò sempre grato alla mia famiglia e agli amici, in particolare ai miei compagni di squadra del Ladispoli, che mi sono sempre stati vicini in questi due anni. E’ capitato qualche momento no, magari quando creavamo meno palle gol non li riuscivo ad aiutare con qualche rete pesante, poi nelle ultime due partite ne ho fatti quattro. Senza il loro aiuto non ci sarei mai riuscito…»

foto tratta da ilmessaggero.it