E’ stato uno dei protagonisti dell’ottima stagione del Portici, Giovanni Nappo, centrocampista 23enne scuola Salernitana, può essere definito un fedelissimo di mister Mauro Chianese, che dopo averlo allenato e cresciuto nelle giovanili granata, l’ha portato con sé ad Aversa prima dell’esperienza condivisa nel Napoletano. Ne è uscita una stagione molto positiva, eccezion fatta per i playoff, dove il Portici si è dovuto arrendere in semifinale al Marsala. Ne parliamo con il mediano nativo di San Giuseppe Vesuviano, che in esclusiva ai nostri microfoni, riavvolge i nastri di un’annata molto intensa e al contempo emozionante.

Giovanni, partiamo dal finale di stagione…

«Sì, purtroppo non siamo riusciti a centrare la finale playoff, era quello il nostro sogno, arrivare a giocarci una partita così prestigiosa a Torre del Greco contro la Turris, sarebbe stata una grande soddisfazione. Purtroppo abbiamo perso con il Marsala (inutile la rete del momentaneo vantaggio proprio di Nappo), anche se in ogni caso resta una buona stagione, molto positiva».

Nutrite qualche speranza di ripescaggio?

«Beh, c’è una certezza. Che la nostra è una società molto seria e solida, che ci ha già annunciato che farà il massimo per ottenere il ripescaggio in serie C, ma siamo consapevoli che non sarà facile, perché avanti a noi ci sono diverse squadre che sono arrivate in finale o che hanno vinto i playoff, e che hanno comunque alle spalle una proprietà solida. Staremo a vedere, anche perché negli ultimi mesi abbiamo visto come le cose possano cambiare rapidamente e in maniera sorprendente».

E sul rapporto con mister Mauro Chianese?

«Un mister a cui devo tantissimo, per me merita altre categorie ed è di gran lunga il miglior tecnico che abbia mai avuto. Se non ha fatto un salto in avanti nella sua carriera è solo perché conosco le sue qualità morali e la sua integrità, e spesso questo tipo di persone restano indietro. E’ preparatissimo, l’ho avuto diversi anni nella Salernitana giovanile, poi all’Aversa, è stato lui a sponsorizzare il mio arrivo insieme a quello di altri ragazzi qui a Portici, gli sono davvero molto grato».

A proposito di Salernitana, come non ricordare l’esordio in prima squadra nel derby contro la Paganese…

«E chi se lo dimentica quel giorno (ride). Quell’anno fu indimenticabile, prima le tante soddisfazioni con le giovanili, poi l’esordio dal 1′ a Pagani, e pensare che il giorno prima non mi era stato detto niente. Quando mister Gregucci diede le formazioni, scoprii che sarei partito titolare, a 17 anni. Disputai una buona partita, pensai solo a dare il mio massimo, ho un grande ricordo di quell’annata. Stimo tanto Gregucci, da quel poco che ho potuto conoscerlo mi sono fatto l’idea che sia un ottimo allenatore ma soprattutto un’ottima persona, purtroppo quest’anno è andato incontro ad un’annata storta. Resto comunque molto legato alla Salernitana, leggo sempre articoli sulle partite e mi tengo aggiornato. Dispiace vederla così…».

Cosa ci dici sul tuo futuro?

«Qualcosa già si sta muovendo, anche perché a giugno il mio contratto scade. La mia priorità sarebbe restare qui, perché si è creato un gruppo bellissimo, il rapporto con il mister è ottimo, e mi sono trovato davvero bene a Portici. Sinceramente penso che confermando gran parte di questo gruppo, e il mister ovviamente, l’anno prossimo ci potremmo togliere grandi soddisfazioni, magari con qualche innesto, ma la base è buona. C’è poi anche la speranza di tornare nel professionismo, ma sinceramente io penso a dare il massimo in campo, non voglio farmi illusioni. Solo dare tutto ogni partita…».

Qual è stata la partita più esaltante della stagione?

«Sicuramente l’ultima di campionato con la Turris, dopo la sconfitta con l’Acireale una settimana prima, i playoff sembravano compromessi, invece abbiamo disputato una partita importante, siamo scesi in campo con grande carattere, nonostante la mazzata psicologica, e ci siamo andati a prendere i playoff contro una delle squadre più forti del girone I».