E’ stato uno dei protagonisti della stagione super della Turris, che in campionato si è dovuto arrendere solo al Bari, nel girone I di serie D, ma che ha strapazzato il Marsala 3-0 nella finale dei playoff. In attesa di notizie sul ripescaggio in serie C, il centrocampista classe ’91 Raffaele Vacca, si gode la sua annata, la migliore forse dal punto di vista individuale. Annata condita da 13 gol stagionali, e quel pass forse finalmente staccato per accedere al professionismo…

Raffaele, partiamo dalla vittoria di domenica…

«Sì, era importante per noi e per i nostri tifosi vincere la finale playoff, ci siamo riusciti con una grande partita e abbiamo centrato l’obiettivo che la società ci aveva richiesto, ora vediamo che succede con i ripescaggi…».

Che sensazioni hai a riguardo?

«Beh, preferisco non esprimermi, soprattutto per non farmi illusioni. In settimana incontreremo la proprietà che ci darà rassicurazioni sul futuro, il presidente farà di tutto affinché la Turris possa andare in serie C, anche se ogni anno questa storia dei ripescaggi si trasforma in un vero e proprio tormentone. Onestamente non posso manco parlare di percentuali, perché ne vengo dall’esperienza con la Vibonese, dove l’anno scorso siamo stati prima ripescati in C e poi fatti fuori a pochi giorni dall’inizio dei campionati. Dico solo che servirebbe dare maggiore peso a questi playoff, sennò c’è il serio rischio che diventino partite inutili».

Perché non è arrivata la promozione diretta?

«Per me, il nostro campionato l’abbiamo vinto, e sul campo. Il Bari non avrebbe dovuto fare classifica, e soprattutto è la prima volta nella storia della serie D che una squadra pugliese viene inserita nel girone I, quindi dico che il nostro girone è stato vinto dalla Turris. Abbiamo dimostrato di essere la squadra più forte del raggruppamento I, e anche contro il Bari abbiamo dimostrato la nostra superiorità».

Hai qualche rimpianto però?

«Beh, penso alla partita di Messina, eravamo avanti di due reti, nella ripresa siamo tornati in campo con un pizzico di presunzione e l’abbiamo pagata, c’è anche qualche altra partita che potevamo vincere e abbiamo solo pareggiato…».

Da un punto di vista personale, invece, stagione da incorniciare…

«Beh sì, merito anche delle emozioni e della carica che questa maglia riesce a dare. Sono un giocatore che si è costruito nel tempo, con tanto sacrificio, però non avevo mai realizzato così tanti gol (11 in campionato, 1 in coppa e 1 nei playoff), solo in Eccellenza avevo fatto meglio dal punto di vista realizzativo. Diciamo che puntavo a superare il mio precedente record di gol in serie D, che era fermo a 7. L’ho superato abbastanza presto, anche se il vizietto del gol l’ho sempre avuto. E poi ci tenevo anche perché i numeri sono importanti in queste categorie».

Numeri che ti permetteranno finalmente il salto tra i professionisti?

«Il mio sogno è quello, inutile nasconderlo, gli addetti ai lavori guardano anche i numeri, come è giusto che sia, ecco perché negli ultimi gol esultavo mimando il gesto degli occhiali, come Suso. Era un invito agli addetti ai lavori a notare quei numeri, e magari darmi una chance tra i professionisti. Dopo tanta gavetta, e dopo tanto sudore e sacrificio, penso di meritare una chance in serie C. Credo che la regola sugli under, che ora non dovrebbe imporre limitazioni sugli over, sia più giusta per tutti. Dà più chance a noi, e premia gli under che valgono veramente, senza illudere tanti ragazzi».

Si è già mosso qualcosa?

«No, vediamo prima l’incontro con la società come va, il sogno sarebbe fare la C con questa maglia, non potrei chiedere di più. Ho già giocato due stagioni da under a Torre Del Greco, qui c’è una carica speciale, che ti dà tanto entusiasmo, e poi penso che un buon blocco della squadra potrebbe fare molto bene anche in categoria superiore».

Oltre al calcio, la passione per la moda…

«Sì, è una passione e ho cercato di farlo diventare anche un lavoro. Abbiamo creato questo marchio io e mio cugino, Antonio Vacca Junior (il nome del brand è infatti AVJ5, dalle iniziali del calciatore ex Foggia attualmente alla Casertana). Sono diversi anni che è il brand è attivo, ora abbiamo lanciato anche una linea di costumi femminili. Non perché è mio cugino, ma ti assicuro che un calciatore così forte tecnicamente ancora lo devo vedere, non so cosa ci faccia in serie C. Siamo legati, due fratelli più che cugini, basti pensare che ha il mio volto tatuato…»