Un passato nelle giovanili di Inter e Torino, per sua stessa ammissione due scuole che servono e non poco nella crescita di un ragazzo che sogna di sfondare nel “calcio che conta”. Poi la prima esperienza tra i grandi, a Como, e la voglia di conquistare la prima promozione in carriera. Parliamo di Enrico Celeghin, centrocampista ’99, che sta contribuendo alla cavalcata dei lariani verso la  C. Non sarà facile, perché a tenere testa agli azzurri c’è il Mantova, distante solo un punto dalla capolista del girone B di serie D. Obiettivo a breve termine, la promozione, poi magari un giorno sfidare l’amico fraterno Pinamonti, che a suon di gol si sta ritagliando il suo spazio in serie A con il Frosinone. Riuscirci sarà difficile, ma il 19enne di origini venete sembra avere le idee molto chiare sul suo futuro…

Domenica successo rotondo, il quarto di fila, e primato difeso, come vivi il momento del tuo Como?

“Siamo ovviamente contenti del risultato, veniamo da risultati importanti, abbiamo centrato 4 vittorie di fila (11 gol fatti, 0 subiti), tra cui quella contro il Mantova che ci ha permesso di arrivare primi in classifica. Siamo soddisfatti, ma allo stesso tempo consapevoli che il campionato è lungo e sarà dura. Il nostro obiettivo era quello di arrivare dopo lo scontro diretto con il Mantova in testa alla classifica e ci siamo riusciti, poi domenica abbiamo ottenuto un altro successo importante, con un risultato rotondo (4-0 ai danni del Legnago Salus), ma dobbiamo restare concentrati sul prosieguo del torneo, ora la testa è già alla sfida contro la Pro Sesto, terza in classifica”.

Per te, fino ad ora, un rendimento molto positivo: 22 presenze e 2 gol, non male per un ’99 alla prima esperienza, soprattutto in un ruolo così delicato…

“Onestamente non sapevo bene cosa aspettarmi, sono arrivato con la testa libera e pronto a tutto. Qui a Como ho trovato un ambiente dove si lavora sodo, ci sono molte pressioni da gestire, ma sto giocando praticamente sempre. Per quanto riguarda il mio rendimento sono molto soddisfatto, ho realizzato due gol, 7 assist , cerco di dare il mio contributo alla squadra. Inizialmente sono arrivato come mediano, il mister (Marco Bianchini, ndr), mi ha provato da mezzala destra, e sinceramente mi trovo meglio rispetto al ruolo che facevo prima. E’ stato importante per me imparare a saper svolgere più mansioni in ruoli diversi. In alcune partite ho anche la mezzala sinistra, in altre invece sono stato impiegato nel mio ruolo originario, quello di mediano”.

Provieni dal settore giovanile del  Torino, dopo diverse stagioni passate in quello dell’Inter. Che esperienze sono state?

“Gli ultimi sono stati due anni importanti in due settori giovanili tra i più prestigiosi d’Italia. Mi sono trasferito a Milano quando avevo 14 anni, abbastanza presto. Milano e l’Inter sono diventati la mia seconda casa, più di 4 anni sono stato lì. Ho fatto molto bene, l’ambiente in cui vivi ti danno una certa mentalità vincente, un modo di affrontare gli allenamenti serio e professionale. Sarò sempre grato all’Inter, in particolare al tecnico Bellinzaghi. Oltre a lui sono stato allenato da Corti, e l’ultimo anno ho fatto il ritiro con la Primavera di Vecchi, anche se non ho fatto il campionato con loro. Poi sono passato al Torino, abbiamo disputato un gran bel campionato, il primo per me in Primavera, siamo arrivati ai playoff ma siamo usciti con la Fiorentina, poi abbiamo vinto la Coppa Italia a San Siro. Anche se non avevo molto spazio, il mio impiego me lo sia riuscito a ritagliare. Lì ho lavorato con Coppitelli, sempre un grande allenatore. Dal punto di vista tattico credo sia il numero uno per ciò che concerne il settore giovanile. Mi ha insegnato tanto. Ci ha aiutato a toglierci le nostre soddisfazioni, pure a San Siro dove ho giocato e segnato contro la mia ex squadra. Ottimo rapporto con lui, ci sentiamo ancora spesso, pure con lo staff del Toro sono rimasto in contatto”.

A Como hai trovato tanti calciatori esperti. Come ti sei posto tu, giovanissimo? C’è qualcuno che ti ha aiutato particolarmente?

“Non dovrei fare nomi, perché veramente tutti mi hanno aiutato, percepisco la stima dei miei compagni. Ce ne sono troppi, Raggio Garibaldi, con il quale spesso ci confrontiamo su questioni di campo, Martino Borghese, un gruppo così è un sogno, è la mia prima esperienza tra i professioni ma mi sta dando veramente tanto, spero anche in futuro di capitare in uno spogliatoio così unito. Il mister ha avuto una grande intuizione, quella di cambiarmi di ruolo, mi ha fatto capire di essere importante, di rimanere sempre concentrato, altrimenti avrei rischiato di rimanere un giocatore normale. Ma io spero di fare il salto di categoria il prima possibile, e giocare in serie C, magari con il Como. Mi ha fatto capire l’importanza di gestire determinati palloni delicati in un certo modo, senza rischiare, ma giocare semplice. Magari nelle giovanili si può cercare la giocata difficile con più leggerezza. Io ho pensato solo a mettere in mostra le mie qualità”.

Nelle formazioni giovanili di Inter e Toro avrai avuto decine di compagni, ma chi erano i più talentuosi?

“Sono molto affezionato ad Andrea Pinamonti, siamo amici fraterni. Su di lui avevo pochi dubbi, si vedeva fin da subito che era un predestinato, ora è a Frosinone e ha segnato 3 gol. Zaniolo ora sembra facile dirlo, ci ho giocato qualche mese insieme e tante volte contro, lo conoscevo bene. In serie B ce ne sono altri, per me su tutti Emmers, ora alla Cremonese, e  Valietti del Crotone. Chi per me arriverà a livelli molto molto alti è però Zinho Vanheusden, per me è già esploso, ora gioca nello Standard Liegi. Ha potenzialità e testa per raggiungere altri traguardi”.

In conclusione, una battuta sui tuoi obiettivi, a breve e lungo termine…

“Sogno anche io di arrivare ad alti livelli, credo che il percorso sia lungo ma sono convinto di poterci arrivare, e di avere le qualità per riuscirci. So di partire dalla D, ma passo dopo passo penso di poter salire sempre più in alto. A livello immediato penso alla C, la mia prima ambizione. Quindi spero di farlo con il Como, vorrebbe dire che saremo riusciti a vincere il campionato…”

 

Foto tratta dal profilo Instagram ufficiale di Enrico Celenghin