Relazione di: Nicolas Annoscia

Allenatore UEFA B, Match Analyst FIGC

Il Milan torna a San Siro dopo il passo falso di Marassi per cercare di mantenere viva la corsa per la Champions. L’Udinese, invece, è alla ricerca di punti visti i 3 cambi di allenatore che hanno stravolto la stagione dei friulani.

La Partita

La squadra friulana è arrivata alla “Scala del calcio” con un 3-5-2 che schiera un centrocampo d’esperienza e forza fisica composto da Behrami e Fofana per provare a contenere le verticalizzazioni ed, una volta recuperata palla, De Paul lavorava da collante ed aiutava i suoi compagni a ripartire con qualità.

Gattuso, vista l’indisponibilità di Kessie, decide di sperimentare affidandosi ad un centrocampo a rombo con Paquetà come vertice alto, Biglia basso e Calhanoglu e Bakayoko da mezzeali, in avanti poi la coppia inedita di attaccanti Piatek – Cutrone. Fase di costruzione milanista molto semplice che cerca di verticalizzare il prima possibile di raggiungere tra le linee il brasiliano, fresco di esordio in nazionale con la maglia n°10, sempre ben schermato da Behrami.

Gli infortuni di Donnarumma prima e Paquetà poi non hanno cambiato la sostanza della partita, Castillejo ha preso di fatti il posto del centrocampista ex-Flamengo senza però incidere sul match.

Con il risultato bloccato sullo 0-0 a pochi minuti dall’intervallo ci è voluto un guizzo del solito Piatek per accendere gli entusiasmi del pubblico sugli spalti. Calhanoglu batte a sorpresa una punizione trovando Cutrone defilato sulla sinistra che rapidamente serve il polacco al centro che, dopo una prima respinta di Musso, ribadisce in rete il pallone del vantaggio.

Il secondo tempo si apre sulla stessa falsariga della prima frazione con il Milan in controllo della palla (57% il dato del possesso palla in entrambi i tempi) ma che non riesce a chiudere la partita definitivamente. L’ingresso in campo di Okaka dà vivacità all’attacco dell’Udinese. Non a caso su calcio d’angolo a favore dei rossoneri è proprio lui a condurre il contropiede che porta Lasagna a siglare la rete del pareggio.

In vista della corsa Champions, lo stop interno di Romagnoli e compagni permette teoricamente all’Inter di allungare il passo verso la terza piazza. Gattuso ha provato a dare una sterzata adottando schemi di gioco differenti, ma, come ha ammesso in conferenza stampa, il tempo è stato troppo poco per veder realizzati i suoi obiettivi.