E’ stato acquistato dal Genoa nonostante un grave infortunio al ginocchio, ha assaggiato la prima squadra rossoblu, ma ha scelto di scendere di categoria per ritrovare gol e fiducia. Franco Ferrari è approdato a Piacenza dopo la prima parte di stagione a Brescia, periodo per sua stessa ammissione gli è servito tanto per crescere, seguendo i consigli di un certo Alfredo Donnarumma, a sua detta il miglior attaccante della B. E in cadetteria il talento argentino scuola Union de Santa Fe ora sogna di arrivarci con gli emiliani, secondi nel girone A di serie C. E magari giocarsi poi un’altra chance con il Grifone…

Franco, quattro vittorie nelle ultime 5, è un momento d’oro per voi…

“Sì, stiamo giocando bene, e veniamo da un ottimo momento di forma, dobbiamo continuare così perché coi ragazzi abbiamo detto che possiamo lottare per la serie B. L’Entella è più avanti, ma il sogno è di approdare in serie B, anche attraverso i playoff”.

Che ambiente hai trovato a Piacenza?

“Ottimo. Non c’è competizione malsana, siamo un gruppo molto coeso. Sono felice della mia scelta, dopo una settimana mi sentivo già a casa. Ho un ottimo rapporto anche con i tifosi, la società è molto seria. Ho già realizzato 5 gol, quindi non poteva andare meglio…”

Eppure a inizio stagione eri a Brescia, poi la scelta di scendere di categoria per trovare più spazio…

“Sì, ma non ho rimpianti anzi. Avanti a me c’era Donnarumma, è senza dubbio il miglior attaccante della B. Non ho recriminazioni, anche perché Alfredo è un caro amico, ed essendo più esperto di me mi ha dato un sacco di consigli, anche durante gli allenamenti. Ho imparato molto anche dal punto di vista tattico, specie con Corini. Hanno tutto per andare in B, bel gioco, preparazione tattica, giovani davvero forti”.

A puntare su di te, però, è stato il Genoa. Come è andata?

“Beh, una sensazione incredibile. Ero reduce da un grave infortunio al ginocchio, e loro mi hanno ingaggiato nonostante fossi stato operato da poco. Ho fatto parte della prima squadra, un’esperienza fantastica. Purtroppo non ho avuto spazio, e ho preferito andare altrove a gennaio, ma giocare con calciatori del calibro di Ansaldi e Rincon è davvero tanta roba…”.

Che tipo di calciatore sei, quali sono i tuoi pregi e dove pensi di poter crescere ancora? Dopotutto hai ancora 23 anni…

“Nasco trequartista, ma il calcio argentino è molto diverso da quello italiano. In Europa ormai è difficile trovare trequartisti, specie altri oltre un metro e novanta. Diciamo che quando sono stato spostato in avanti ho dimostrato di poter trovare la via della rete con facilità, anche se mi piace venire incontro, giocare la palla, fare giocate di qualità. Credo di poter crescere invece dal punto di vista tattico, imparare ancora meglio i movimenti. Già con Corini ho iniziato a lavorare molto su quest’aspetto…”.

Chi tra i tuoi allenatori ha contribuito a questa crescita?

“Riccardo Marmugi a Castelfiorentino, in Eccellenza. Poi Maneschi a Montecatini, dove sono diventato punta vera e ho messo a segno 12 gol. Infine Paolo Indiani a Pistoia, dove ho disputato un’altra annata importante, caratterizzata da 13 gol”.

Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

“Di arrivare sempre più in alto. Sono un tipo ambizioso, quindi spero di crescere di livello e giocare in categorie superiori. Dopotutto sono ancora di proprietà del Genoa, ho ancora due anni di contratto. Spero di avere una chance per dimostrare il mio valore, mi basterebbe anche andare in ritiro, ci proverò!”. 

foto tratta da Sport Piacenza