Gli inizi nel settore giovanile dell’Inter, l’esperienza svizzera e quella serie C appena assaporata ma da riconquistare il prima possibile. Magari dopo aver salvato il Borgosesia con i suoi gol. Thomas Pedrabissi ai microfoni di Saranno Famosi ha parlato della sua giovane carriera, dai derby di Milano ai tempi della primavera nerazzurra alla stagione in corso da concludere con la conquista della salvezza. Da festeggiare, possibilmente, insieme al raggiungimento della doppia cifra.

La vittoria per 4 a 0 nello scontro diretto contro la Fezzanese vi ha permesso di mettere la testa fuori dalla zona playout. Qual è il morale della squadra dopo questo fondamentale successo?

“E’ stato senza dubbio un risultato importante che ci ha trasmesso tanta fiducia. Anche in allenamento ora riusciamo a lavorare con maggiore serenità. Attualmente però non abbiamo ancora conquistato nulla quindi dobbiamo restare sul pezzo e continuare su questa strada. Ora ci aspettano delle partite difficili ma siamo fiduciosi, sperando di raggiungere il prima possibile quota salvezza di 40 punti”. 

Il vostro cammino in campionato finora è stato altalenante, cosa vi manca per raggiungere una continuità di risultato?

“Vero. Essendo una squadra molto giovane non voglio dire che sia normale ma ci può stare. Ci sono state partite nelle quali è calata un po’ la tensione e abbiamo fatto fatica. Noi che siamo più esperti dobbiamo essere bravi ad aiutare chi è ancor più giovane ad evitare di commettere errori di questo tipo. Adesso devo dire che stiamo lavorando molto bene, la sosta ci ha aiutato e credo che tutti noi stiamo percorrendo la strada giusta per raggiungere la salvezza”. 

Parliamo di te. Fin qui hai collezionato 24 presenze sulle 26 disponibili, senti di essere un punto fermo della squadra considerata la tua duttilità tattica?

“Sì, mi sento un giocatore importante per la squadra ma come ce ne sono tanti altri. Io cerco sempre di mettermi a disposizione del mister e di tutto lo staff cercando di dare il massimo al fine di centrare l’obiettivo finale”.

In campionato hai totalizzato 6 reti, dal punto di vista realizzativo è la tua miglior stagione mai disputata?

“Sì, ed è anche la prima stagione nella quale sto giocando con maggior continuità. Purtroppo nelle scorse annate per problemi fisici vari non sono riuscito mai a disputare tutte le partite del campionato. Adesso spero di non fermarmi e di realizzare tanti gol pesanti da qui alla fine”. 

La tua carriera è iniziata nelle giovanili dell’Inter. Raccontaci la tua esperienza.

“Nell’Inter ho giocato 7 anni, fino alla Primavera. Prima di passare in comproprietà al Cesena che in seguito mi ha riscattato. Essendo milanista qualche volte i miei compagni mi prendevano in giro ma a parte gli scherzi mi sono sempre trovato molto bene. Ricordo i derby contro i vari Petagna, Cristante e quando facevo gol esultavo lo stesso nonostante la mia fede rossonera”. 

Successivamente hai avuto modo di toccare con mano anche la realtà della serie C con il Santarcangelo. A distanza di qualche anno credi essere pronto per un ritorno tra i professionisti?

“Sto crescendo molto da punto di vista fisico e mentale. Prima, forse, mi mancava qualcosa per continuare a giocare in quella categoria. Adesso, invece, mi sento pronto e lavorando sodo spero di poter confrontarmi di nuovo in quella realtà. Se non dovesse arrivare una chiamata continuerò senza problemi a far bene in serie D”.

Al termine di questa parentesi è iniziata la tua avventura svizzera….

“Quella fu un annata particolare. Il Cesena non mi aveva rinnovato il contratto e allora decisi di provare questa esperienza. Il livello era equivalente alla nostra serie D. Feci anche abbastanza bene poi, però, non intravedendo grandi sbocchi decisi di ritornare in Italia”.

Concludendo, quali sono i tuoi progetti futuri?

“In futuro non so cosa accadrà, io cercherò sempre di lavorar forte come sto facendo perché penso che gli sforzi e i sacrifici prima o vengono ripagati. Adesso penso a far bene con il Borgosesia sperando in raggiungere la salvezza e segnare altri gol magari superando la doppia cifra”.