Un record condiviso con Felice Evacuo, con il quale si è complimentato in diretta tv, ben163 gol tra i professionisti e la voglia di puntare sui giovani nella sua seconda vita professionale. Già, perché Gianni Califano, direttore sportivo del Prato, conosce l’importanza dei vivai, specie quello di casa sua. E dopo un avvio difficile, anche grazie all’aiuto dei tanti under in rosa, il Prato sta letteralmente volando, tanto da collezionare 7 vittorie nelle ultime 10. I playoff del girone E di serie D non sono più un miraggio…

Direttore state collezionando punti su punti, nelle ultime 15 nessuno ha fatto come voi in tutto il girone, che momento è?

“Non guardo i numeri, non mi metto a contare le vittorie di fila, anche perché siamo già concentrati sulla nostra prossima sfida. Ora ci godiamo la sosta, recuperiamo alcuni calciatori acciaccati e ricarichiamo le pile, poi penseremo alla nostra gara con il Seravazza Pozzi. Certo è un momento positivo, ma non parliamo di obiettivi. Il nostro obiettivo è sempre la prossima partita…”

Dopo una partenza deficitaria, ora state volando però, e questo è un dato di fatto…

“Sì, ma siamo partiti con mille difficoltà, pensavamo di disputare un altro campionato sinceramente. Avevamo tutte le carte in regola per essere ripescati, ma non è stato così. Ci siamo ritrovati a dover costruire una squadra in poco tempo, quando casomai molti giocatori di categoria già avevano trovato collocazione. Così abbiamo iniziato a sfogliare la lista degli svincolati, molti erano fermi da mesi…”

Poi cosa è successo?

“Quando un calciatore si allena da solo, non può contare sull’aiuto di uno staff, il ritmo e l’intensità non sono gli stessi. Anche Simone Settesoldi (tecnico sostituito da De Petrillo alla 7^ giornata) li ha potuti allenare poco e niente. Abbiamo iniziato il campionato giocando 3 gare in una settimana. Non voglio trovare alibi alla squadra, ma era inevitabile trovare delle difficoltà all’inizio del nostro percorso, ora per ci godiamo questo meritato riposo perché veniamo da un periodo molto positivo ma estremamente dispendioso”.

Il vostro centrocampista Kouassi è stato selezionato per la Rappresentativa Serie D che affronterà il Torneo di Viareggio. Segno che a Prato si lavora sui giovani?

“Sì, è un vanto per noi, ma francamente c’erano altri 2-3 elementi che potevano essere presi in considerazione, come Rozzi, Bassano, e tanti altri. Non voglio far nomi, ma sono orgoglioso della società. Sono onesto ci sono pochi meriti miei, perché i giovani migliori provengono tutti dal nostro settore giovanile. Merito degli allenatori, della società che da anni investe seriamente sul settore giovanile e degli osservatori. Io se vedo qualche in ragazzo che in Berretti fa bene, non ho nessun timore a portarlo in prima squadra. Gli under sono tutti di nostra proprietà, credo che siamo l’unica squadra a non essersi affidata a prestiti da formazioni di serie B o di serie A”.

Ci sono calciatori in rosa che possono ambire al salto di categoria?

“Sì, diversi a mio parere hanno tutte la carte in regola per fare una carriera in categorie superiori. Poi starà a loro dimostrare le loro qualità, perché alla fine parla sempre il campo. Sarebbe un orgoglio per me, anche perché in passato abbiamo lanciato a Monza Pessina, oggi all’Atalanta, e e Zaccagni, punto di forza del Verona, al Bellaria”.

Eppure, specie in passato, siete riusciti a portare a Prato giocatori di spessore…

“Altra testimonianza del valore e della serietà di questa società. Tavano, Antonini, hanno scelto di venire qua per scegliere un progetto serio. Sono calciatori navigati, ed è molto importante che la scelta ricada su club con i conti in regola, chi ha scelto Prato ha scelto una piazza importante”.

Prima della sua avventura da direttore sportivo, una carriera da bomber in C. Evacuo ha eguagliato il suo record di gol (163), l’ha sentito?

“Felice lo conosco bene, abbiamo giocato tante volte contro negli anni scorsi. Gli ho mandato un messaggio tramite un amico comune, mi sono complimentato sinceramente con lui, anche perché so che persona e che professionista è. E poi devo essere sincero, molti non sapevano che il record fosse mio, quindi si è parlato tanto anche di me, dei miei anni da calciatore. Sono riaffiorati tanti ricordi, e forse è stato dato merito ai miei sacrifici. Io posso solo ringraziare chi casomai ha corso anche per, i miei compagni di reparto che mi hanno fornito assist in questi anni, come Quagliarella, Antenucci. I ragazzi della squadra mi prendono in giro, mi chiamano vecchio e si chiedono come abbia fatto a fare tutti quei gol, ma dopo il record di Evacuo si sono resi conto che qualcosina di buono in carriera l’ho fatta anche io…”.

 

Foto tratta da Prato Tv