Cresciuto nelle giovanili del Napoli calca ormai da 5 anni i campi professionistici di serie C con una breve parentesi in cadetteria col Como. Quest’anno è stato uno dei rinforzi di gennaio del Siracusa con il quale è riuscito a centrare la salvezza. A suon di parate Diamante Crispino ha sin da subito mostrato le sue doti contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo stagionale del club siciliano. Ai nostri microfoni l’estremo difensore napoletano ha ripercorso la sua giovane carriera già ricca di momenti da incorniciare come le indimenticabili trasferte con Cavani e Hamisk ai tempi della primavera del Napoli. Senza nascondare il suo grande sogno: vestire la maglia azzurra in serie A.

Considerato l’obiettivo salvezza raggiunto che voto dai alla stagione del Siracusa?

“Sicuramente un voto alto, direi un 7,5-8. Abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà anche se io sono arrivato a metà stagione. L’esclusione del Matera ha scombussolato il nostro girone, falsando anche un po’ il campionato. Anche perchè cambiando il format delle retrocessioni a sole 5 giornate dal termine siamo stati costretti a rivedere i nostri obiettivi. Fortunatamente alla fine siamo riusciti a conquistare la salvezza”.

Come hai appena precisato la tua stagione è iniziata altrove, in seguito il passaggio al Siracusa…

“Sì, ho lasciato Bisceglie a causa della scelta societaria di puntare su un portiere “under”. Poi c’è stato l’interesse del Siracusa al quale non ho saputo dire di no. Troppo forte la voglia di tornare a giocare”.

In totale tra Bisceglie e Siracusa hai collezionato ben 10 clean sheet, un numero considerevole trattandosi di club immischiati nella lotta salvezza.

“Vero, è stato un gran bel risultato per me perché essendo costretti a salvarci tutte le partite che affrontavamo erano complicate”.

Questa per te è stata la quinta stagione consecutiva tra i professionisti, credi di meritare una chance in serie B?
 
“Lo spero. Purtroppo dopo aver vinto il campionato con il Como non ebbi tante opportunità di esprimermi in cadetteria, giocando appena 8 partite. L’arrivo di Scuffet dall’Udinese mi chiuse le porte. Spero di poter avere al più presto la possibilità di confrontarmi in un campionato importante come quello di B”.

La tua carriera è iniziata nelle giovanili del Napoli, un club storico del calcio italiano. Che esperienza è stata per te?

“La più bella della mia vita. Da napoletano poi è stato come vivere un sogno, un’emozione stupenda. Il ricordo più bello sono le trasferte con la prima squadra. Per un ragazzo delle giovanili era bellissimo poter toccare da vicino determinate realtà. In quegli anni c’erano calciatori del calibro di Cavani, Hamsik. In più anche con la primavera ho vissuto dei momenti emozionanti come la finale di Coppa Italia giocata sia al San Paolo che allo Juventus Stadium”.

Il sogno che punti a realizzare?

“Giocare almeno una partita in serie A col Napoli”.