Un’illustre piazza del calcio piemontese ritrova la D al termine di un campionato a dir poco avvincente. Sono stati mesi di festa a Verbania per il coronamento di una lunga rincorsa. Per i piemontesi a parlare è Michael Corio, centrocampista classe ’87 svezzato dalla Pro Patria: “Molto sinceramente dico che vincere non era il nostro obiettivo d’inizio anno – esordisce ai nostri microfoni – Pensavamo e ci eravamo prefissati l’intento di raggiungere i play-off dopo la delusione della stagione precedente. L’inizio non è stato di quelli più confortanti: 3 sconfitte in 5 gare non lasciavano intravedere ciò che poi alla fine è successo”.

Un cambio di marcia quanto improvviso quanto incisivo: “Le prime vittorie ci hanno dato entusiasmo, il pubblico ci ha sempre affiancato (nelle ultime giornate superati i 1.000 spettatori) ed i giovani si sono sentiti stimolati a dare il tutto per tutto – prosegue Corio – A Natele abbiamo incominciato ad assaporare la vetta e dopo la sosta abbiamo fatto qualcosa di impressionante a livello statistico, mantenendo saldamente il primato una volta conquistato. Ma non è stato facile: l’arma in più è stata saper soffrire e soprattutto giocare da squadra vera sugli insidiosi campi delle squadre di bassa classifica, vedi Pianese e Lucento, dove non è mai agevole giocare ed esprimere determinate qualità come magari contro formazioni della tua stessa levatura. Queste gare sono state per noi più determinati degli scontri diretti”.

Il futuro per Corio si chiama ancora Verbania: “Ho ricevuto qualche proposta sia dal Piemonte che dalla Lombardia ma dopo essermi incontrato con la società – chiude – è bastato poco per intenderci e rinnovare. Ho riconquistato qui la D sul campo e con questa maglia voglio disputarla”.