Un cambio di marcia quanto improvviso quanto incisivo: “Le prime vittorie ci hanno dato entusiasmo, il pubblico ci ha sempre affiancato (nelle ultime giornate superati i 1.000 spettatori) ed i giovani si sono sentiti stimolati a dare il tutto per tutto – prosegue Corio – A Natele abbiamo incominciato ad assaporare la vetta e dopo la sosta abbiamo fatto qualcosa di impressionante a livello statistico, mantenendo saldamente il primato una volta conquistato. Ma non è stato facile: l’arma in più è stata saper soffrire e soprattutto giocare da squadra vera sugli insidiosi campi delle squadre di bassa classifica, vedi Pianese e Lucento, dove non è mai agevole giocare ed esprimere determinate qualità come magari contro formazioni della tua stessa levatura. Queste gare sono state per noi più determinati degli scontri diretti”.
Il futuro per Corio si chiama ancora Verbania: “Ho ricevuto qualche proposta sia dal Piemonte che dalla Lombardia ma dopo essermi incontrato con la società – chiude – è bastato poco per intenderci e rinnovare. Ho riconquistato qui la D sul campo e con questa maglia voglio disputarla”.