Un anno fa è stato uno dei protagonisti della promozione in serie C della Vis Pesaro mentre in questa stagione sta tentando di regalare all’Andria i playoff del girone H. A soli 20 anni Mirko Bortoletti ha dimostrato di essere un lusso per la categoria e ambisce senza mezzi termini ad un posto tra i professionisti. Ai nostri microfoni, inoltre, il centrocampista biancazzurro ha anche raccontato l’emozione di vestire una maglia gloriosa come quella del Torino.

Il pareggio del Gragnano ha frenato la vostra rincorsa ai playoff, obiettivo che però resta ampiamente alla portata?


“Quella col Gragnano è stata una partita nella quale abbiamo fatto fatica ad esprimere il nostro gioco che predilige la circolazione della palla. Loro l’hanno messa un po’ sulla caciara con interventi spesso ruvidi. Poi una partita dipende anche dagli episodi, sono stati bravi a sfruttare le occasioni create e castigarci nel momento giusto. Per quanto riguarda il discorso playoff noi fin quando la matematica non ci condanna non molleremo un centimetro e partita dopo partita tenteremo di portare a casa più punti possibili”.

Insieme alla capolista Picerno vantate la miglior difesa del campionato mentre non si può dire lo stesso della fase offensiva nella quale avete riscontrato qualche difficoltà..

“Si, avendo un mister con un passato in serie A i nostri difensori hanno ricevuto degli ottimi insegnamenti e i risultati ne sono il frutto. Poi è chiaro il merito va attribuito anche alla squadra che dà sempre una grande mano a tutto il reparto difensivo. In avanti facciamo un po’ più di fatica perché il nostro gioco si basa molto sul possesso palla e sulla gestione in attesa di trovare il varco giusto per far gol. Nell’ultimo periodo siamo stati anche sfortunati e meno incisivi del solito”.

In questa stagione sei stato praticamente sempre utilizzato avendo disputato 28 delle 30 partite disponibili. Quando sei arrivato ad Andria ti saresti aspettato un rendimento cosi continuo?

“Le aspettative sono sempre alte ed ero convinto potessi far bene magari non mi immaginavo una tale continuità. Ora spero soltanto che alla fine della stagione potremo raccogliere i frutti di quanto seminato finora”.

Un anno fa sei stato uno dei protagonisti della promozione in serie C della Vis Pesaro. Sei rimasto deluso dalla mancata riconferma?

“E’ stata un’annata fantastica per tutta la squadra perché siamo riusciti a raggiungere un obiettivo non preventivato ad inizio stagione. Poi dal punto di vista personale ho avuto la fortuna di giocare un numero elevato di partite e di poter trarre insegnamento da giocatori di categoria superiore come i vari Cacioli, Paoli. Onestamente non credevo nella riconferma, nel calcio ognuno fa le proprie scelte. In più l’assetto societario è stato anche stravolto”.

Facendo un passo indietro, parliamo dei tuoi inizi di carriera nelle giovanili del Torino. Che ricordi hai di quell’esperienza?

“Io credo di essere stato fortunato ad indossare quella maglia. Può sembrare ripetitivo dirlo ma vestire quei colori è magico. I tifosi sono fantastici, ti sostengono sempre e anche per strada dimostrano un grande affetto nei tuoi confronti anche se sei un ragazzino della Primavera. Inoltre facevo parte di un grande gruppo con giocatori che adesso stanno facendo bene anche in B e C. E’ stato anche molto emozionante allenarsi con la prima squadra e vedere calciatori di un certo livello confrontarsi con noi in maniera umile. Quella del Torino è sicuramente una società che meriterebbe di conquistare grandi traguardi. Vorrei potesse vincere tanto come la Juve”.

Con i granata hai avuto l’occasione di partecipare anche al prestigioso torneo di Viareggio…

“Si, lì c’è stato il mio exploit. Il mister mi aveva schierato come trequartista e in una partita sono riuscito addirittura a realizzare una tripletta, è stato davvero un gran torneo”.

Dopo due ottime stagioni in serie D pensi di meritare il professionismo?

“Onestamente credo proprio di si. Resta un mio obiettivo, poi si vedrà”.