Alessandro Celli non ha mezze misure. Puntare al massimo, sempre. Ripartire dopo l’esperienza mai decollata col Foggia non era facile, tant’è che rimane fermo per qualche mese. Un’assenza, quella dal rettangolo verde, che fa male. Poi una chiamata da quel mister, lo stesso che lo aveva lasciato crescere e lavorare alla Lupa Roma. Lo stesso Agenore Maurizi che lo ha voluto al Teramo a novembre. Il risultato? Fiducia ripagata e mossa giusta da parte degli abruzzesi. Finora sedici presenze e due reti, di cui una dopo 210 secondi dal suo esordio in maglia aprutina.

Il Teramo occupa l’undicesima posizione, a tre punti da playoff e quattro dai playout. Quanto sarà fondamentale rimanere in equilibrio?

“E’ molto importante perché abbiamo l’obiettivo, prima di tutto, di salvarci. Per noi domenica è una partita che può cambiarci il campionato. Se domenica dovessimo vincere, ci saremmo salvati in quanto raggiungeremmo quota 41 e ci metteremmo in una buona posizione: poi eventualmente si potrà parlare di playoff”.

Siete attesi da cinque partite di alto livello, come prepararle al meglio?

“Si preparano mettendoci qualcosa in più degli altri. Sono cinque partite con squadre molto importanti: abbiamo Vicenza, Pordenone, Vis Pesaro, Triestina e Ternana. Tra queste una è scesa dalla Serie B, una punta alla cadetteria e l’altra è un’ottima squadra”.

A fine novembre si aggrega agli abruzzesi e dopo un periodo di prova viene tesserato dagli stessi. Come ritiene sta andando il suo percorso?

“Si può fare sempre meglio. Non avendo fatto il ritiro precampionato a livello atletico ne ho risentito parecchio. Per entrare in squadra ho dovuto accelerare dei tempi che il ritiro ti dà, alla lunga queste cose le paghi”.

Rilanciarsi dopo una stagione, la scorsa in Serie B al Foggia, nella quale ha trovato poco spazio non sarà stato semplice.

“Se giochi a pallone per passione e perché ci vai avanti, trovi stimoli. In alternativa ti arrendi e vai a lavorare. Io non ho la mentalità di arrendermi, quando arriverà il momento smetterò ma fino a che posso punto al massimo”.

Ha ritrovato anche Agenore Maurizi, il quale l’ha avuta anche alla Lupa Roma. Il suo arrivo al Teramo è anche merito dell’allenatore?

“Sono stato contattato dal mister, il quale era venuto a conoscenza del fatto che avevo rescisso il mio contratto col Foggia. Inizialmente ho tentennato perché non volevo scendere in Serie C, volevo aspettare la Serie B, però con le vicende legate ai mancati ripescaggi mi sono trovato con le spalle al muro. Poi è arrivata quest’opportunità del mister che mi ha detto: “Alessandro rimettiti in gioco, riparti con me”. Mi ha dato l’occasione e l’ho sfruttata, lo ringrazio per questo”

Per segnare la sua prima rete in biancorosso ha impiegato poco più di tre minuti dal suo esordio.

“E’ stata un’emozione importante, venivo da un periodo un po’ buio. Rientrare subito con un gol dopo che stai fermo da mesi è qualcosa di forte”,

Rete, quella alla prima apparizione, contro il Renate, avversario del vostro ultimo turno di campionato. Cos’è cambiato nel corso di un girone?

“Penso che questo girone sia molto particolare. Ho giocato le ultime sei-sette partite dell’andata, in cui ho notato che i gruppi di gioco sono quasi tutti importanti. La differenza sta che a gennaio tutte si sono rinforzate lo dimostrano anche l’AlbinoLeffe, che ha fatto una risalita importante, e la Giana Erminio. Per me questo è un grosso campionato, composto da buoni giocatori e da ottime squadre”.