Una svolta chiamata Alessandro Lucarelli. Il 45enne tecnico di Avezzano, omonimo dell’ex capitano del Parma, ha preso in mano le redini della squadra e avviato la remuntada: “Il mister è stata sicuramente una delle nostre armi in più – prosegue il giovane leader teatino – I primi risultati positivi ci hanno dato coraggio e la vittoria nello scontro diretto con il Sambuceto la consapevolezza che quell’obiettivo iniziale potesse essere davvero raggiunto”.
Una squadra che ha costruito le sue fortune fuori dalle mura amiche: “Il nostro terreno di gioco ci ha spesso penalizzato – aggiunge Ricci – inducendoci a raccogliere i punti più importanti fuori casa. Il sostegno del pubblico non ci è mai mancato e questo ci ha dato quella spinta in più anche in campo avverso. Dedico questo successo proprio a loro, lo zoccolo duro, il dodicesimo uomo. Il resto l’ha fatto una rosa competitiva, ben amalgamata e soprattutto con under pronti. Chi vuol vincere deve sapere di poter contare su fuori quota di qualità. Per noi è stato facile integrarci, la squadra già di per se è giovanissima con i calciatori più d’esperienza che non superano comunque i 30 anni”.
Teatino doc, l’ex Renato Curi Angolana ha vissuto questa cavalcata con uno spirito particolare: “Indossare la fascia di capitano nella squadra della propria città ha rappresentato una carica emotiva ed una responsabilità non indifferente. Ma una responsabilità positiva che sono riuscito a trasmettere a tutto il gruppo”.
Ora è tempo di festeggiamenti, poi si guarderà alla D: “E’ un altro campionato – chiosa Ricci – E’ necessario un diverso approccio psicofisico e soprattutto poter contare sul giusto numero di elementi d’esperienza in grado di arrecare la giusta mentalità vincente. Fondamentale sarà partire col piede pigiato sull’acceleratore perchè poi a Dicembre con il mercato di riparazione può cambiar di nuovo tutto. L’importante è aver messo ora un primo mattoncino per il ritorno di Chieti nel calcio che conta”.