Un gruppo coeso, in campo e fuori, plasmato a sua immagine e somiglianza da mister Ciccio Messina con una nutrita base salernitana che ha fatto valere il suo peso: “Sembra banale dirlo ma un gruppo cementato come il nostro ha fatto la differenza. Una buona parte viene da esperienze calcistiche comuni anche in altre piazze ma fondamentalmente prima del campo siamo amici nella vita quotidiana, ci sappiamo divertire e stiamo bene insieme. L’assetto base è stato poi integrato a Dicembre da ulteriori pedine di grido ed esperienza che hanno consentito al mister di avere ampia scelta e sopperire ad alcuni infortuni”.
Una vita da mediano, a cui spesso e volentieri si sono aggiunti all’occorrenza altri ruoli che fanno di Avallone uno dei calciatori più duttili ed efficienti della categoria: “Rispetto ad altre stagioni quest’anno ho dovuto ripiegare solo qualche volta a terzino – prosegue – poi ho fatto il mio a centrocampo. E’ stato un anno di grandi sacrifici, ripagati da una gioia immensa. A distanza di un mese più ci pensi e più ti rendi conto di quanto sia stato bello”. Quantità e qualità, condite da goal mai banali per l’ex tra le altre di Sanseverinese, Hirpinia, Miranda, Eclanese e Solofra, alla sua avventura bis in quel di San Tommaso: “Quello che ricorderò e rivedrò più spesso è sicuramente il pallonetto nel derby con la Virtus Avellino, anche per il suo valore avuto poi nel computo finale”.
Tempo di dediche: “Alla famiglia, agli amici di sempre, a tutto il San Tommaso ma in primis al mister Messina, artefice di tutto questo miracolo”. Ed è proprio alla figura del tecnico che ruota il futuro di gran parte dei protagonisti dell’apoteosi dei grifoni irpini: “Valuteremo a tempo debito – conclude Avallone – Se il mister resta, saremmo felici di fare la D qui con lui ma è altrettanto vero che la quarta serie è molto più impegnativa e richiede altre priorità. Ora ci godiamo questo successo, poi tireremo le somme e prenderemo le decisioni più consone per il nostro futuro”.