Una carriera a sgomitare tra Eccellenza e serie D tenendo sempre fisso il suo obiettivo: giocare tra i professionisti. Perché “tutti devono avere grandi ambizioni” come lui stesso ha sottolineato ai nostri microfoni. Non ha mai smesso di crederci Daniele Rocco e alla fine ha avuto ragione lui. Dopo le 22 reti realizzate con il Belluno quella chiamata che aspettava da tempo è finalmente arrivata, dall’altra parte della cornetta c’era la Giana Erminio. Ora, però, la tanto desiderata serie C Rocco dovrà mantenerla a suon di gol, quelli utili a trascinare la squadra di patron Bamonte verso la salvezza.
 
Gli ultimi risultati positivi vi hanno permesso di mettere la testa fuori dalla zona playout. Un’iniezione di fiducia vitale in vista del finale di stagione.

“Sicuramente, adesso però bisogna continuare su questa strada e dare il massimo. D’ora in avanti ci aspettano 7 finali e dar seguito a questa striscia positiva sarebbe fondamentale. Questo è un campionato molto livellato nel quale non puoi rilassarti neanche un secondo. Ogni giornata è una battaglia”.

Finora avete riscontrato diverse difficoltà nell’arco del campionato. Vi aspettavate una stagione di sofferenza?

“Onestamente no. Le aspettative erano altre considerando il valore della squadra ma purtroppo le cose sono andate così e ora non ci resta che alzare la testa e cercare di conquistare la salvezza il prima possibile”.

Per te quella di quest’anno è la prima stagione in serie C. A livello personale consideri positivo il tuo campionato?

“Mi aspettavo di fare qualche gol in più magari ma va bene così. Vorrà dire che dovrò continuare a lavorare sodo per aumentare il mio bottino personale con l’obiettivo chiaramente di dare anche un contributo decisivo alla mia squadra. Poi se dovessero arrivare anche le soddisfazioni personali meglio ancora”.

Credi di avere le qualità per continuare a disputare altre stagioni in questa categoria?

“Spero di sì, bisognerebbe chiederlo agli allenatori (ride). Io cerco sempre di allenarmi sodo e dare il massimo in campo poi spetta agli addetti ai lavori giudicare il mio operato e decidere se sono un giocatore da serie C”.

Per diversi anni, invece, hai dovuto sgomitare nelle categorie inferiori. Quanto è stato difficile riuscire ad emergere a tal punto da meritare una chance tra i professionisti?

“Il problema maggiore è la poca visibilità che c’è nelle categorie inferiori. Nella scorsa stagione con la maglia del Belluno ho realizzato 22 gol e fortunatamente qualcuno se n’è accorto. Io ho sempre creduto di potercela fare ed è giusto che sia così. Penso che ogni calciatore debba avere l’ambizione di raggiungere grandi obiettivi”.

Poi è arrivata la chiamata della Giana Erminio…

“Sì, quando è giunta l’offerta ho accettato immediatamente. Per me significava fare un salto di categoria, in più questa è una realtà tranquilla dove poter lavorare serenamente. La Giana è una società che negli ultimi anni ha disputato anche i playoff e che punta a far sempre meglio”.

Nel tuo futuro quale obiettivi ci sono da realizzare?

“Sicuramente c’è quello di conquistare la salvezza il prima possibile, mentre dal punto di vista personale spero di mantenere la categoria”.