«Abbiamo dato una nuova direzione al nostro calcio. Siamo ad una svolta e con unità di intenti viene segnato un nuovo percorso che mette al centro la sostenibilità economica e le regole – afferma Ghirelli, – dobbiamo passare a un progetto unitario, a partire dall’attuale sistema delle liste che impone limitazioni di età e che è stato più volte modificato nel corso degli anni ma non ha portato risultati apprezzabili: né in ordine alla crescita di giovani talenti, né allo sviluppo dei nostri settori giovanili, né alla sostenibilità economico-finanziaria della categoria. Non deve esserci nessuna limitazione di età ma l’introduzione di una lista con un massimo complessivo di 6 calciatori per ogni club, il cui tesseramento sia a titolo di cessione o trasferimento temporaneo da parte di società di A e B una soglia di minutaggio minima e una massima per ogni gara per l’accesso alla contribuzione».
Di conseguenza ci sarà più spazio di manovra per chi vorrà provare a vincere il campionato investendo sui calciatori più esperti, senza limitazioni, mentre chi vorrà puntare sui giovani dovrà farlo per davvero, e non esclusivamente contando su numerosi prestiti di squadre di categorie superiori per assicurarsi i premi di valorizzazione. Una scelta decisa e diretta verso la linea della meritocrazia, più volte invocata dai diretti interessati e dagli addetti ai lavori.
«Da un lato alcuni club puntano sul quasi esclusivo utilizzo di giovani “valorizzati” in prestito dalle Leghe superiori, e quindi il numero di over deve essere limitato, mentre altri ritengono che la limitazione dell’impiego di calciatori over incida negativamente sulla “qualità” del campionato. La capacità lungimirante di una governance vera è quella di anticipare i cambiamenti in atto. Dobbiamo accompagnare i nostri club in un processo che porti alla crescita dei calciatori del proprio settore giovanile e avviare così un processo di patrimonializzazione».