Una stagione che poteva essere ricordata per uno storico double ma la dea bendata ha voltato le spalle ai gialloblu in Coppa Italia, sconfitti ai rigori dal Cervinara: “Sarebbe stato ancora più bello ma già essere arrivati in finale, mantenendo gli stessi standard con due impegni a settimana deve gratificarci – prosegue l’ex mediano di Angri, Turris ed Arzanese – Ne approfitto per ringraziare mister De Stefano che ci ha portati a disputare l’atto conclusivo della competizione tricolore e ci ha lasciato tanto in eredità”.
Tra le chiavi di volta della stagione giuglianese, infatti, il cambio di guardia in panca con l’avvento nel finale di Massimo Agovino: “Si tratta di due grandi allenatori, Agovino ci ha dato il giusto imprinting grazie alla sua esperienza e condotto saggiamente a vincere queste battaglie finali. Ma il merito principale va ascritto a patron Sestile, un uomo vero. Dopo il ko con l’Albanova tutti ci davano per morti, lui con una serenità impressionante ci ha tranquillizzati e motivati a raggiungere l’obiettivo finale così come poi è stato”.
Un rapporto speciale quello tra il calciatore napoletano ed il presidente: “Lo scorso anno, dopo le esperienze con Picerno e Gragnano, per la prima volta sono sceso in Eccellenza con l’Afragolese in seguito alla nascita di mia figlia, dovendo rinunciare ad alcune proposte di categoria superiori provenienti dal Nord. La scorsa estate la famiglia Sestile mi ha corteggiato a lungo ed è riuscita a convincermi a sposare il progetto Giugliano. Avevo detto al presidente: “Resterò qui solo se vinciamo”. Detto fatto”.
Promessa mantenuta, condita anche da goal mai banali e decisivi: “Confermo – conclude Antonio – Mi sono tolto lo sfizio di realizzare reti da ricordare e soprattutto servite come non mai alla causa della squadra. Dedico questo successo alla mia famiglia e, mi preme sottolinearlo nuovamente, alla società. E’ passata ormai solo una settimana, abbiamo ancora voglia di festeggiare”.