Sarà un finale di stagione al cardiopalma quello che attende l’Audace Cerignola, in lotta con Picerno e Taranto per la vetta del girone H. E pensare che nel 2014 il club gialloblù militava in prima categoria. Una scalata verso la D frutto dell’ambizione e della progettualità della famiglia Grieco, la quale ha dimostrato di non volersi assolutamente accontentare. Ai nostri microfoni il racconto del direttore sportivo Alessandro Degli Esposti, altro artefice di una stagione da sogno ad un passo dal trasformarsi in splendida realtà. 

Direttore, il suo Cerignola è atteso da un finale di stagione impegnativo. Con ogni probabilità per la vetta della classifica sarà lotta a tre con Taranto e Picerno. Che finale di stagione si aspetta? 

Da inizio anno non abbiamo mai nascosto la nostra ambizione. La classifica parla chiaro con le prime tre formazioni che ormai hanno fatto il vuoto dietro di loro. Ognuna chiaramente metterà a disposizione le proprie virtù per chiudere in testa alla classifica il campionato. Credo che il verdetto finale si avrà soltanto al triplice fischio dell’ultima giornata. D’ora in avanti a far la differenza saranno tanti diversi fattori come quello ambientale oltre che ai valori tecnici, gli infortuni, la gestione societaria e gli scontri diretti da disputare”.

Ad inizio stagione avete deciso di affidare la guida tecnica della squadra nelle mani di mister Bitetto, ad oggi possiamo dire che la scelta si è rivelata più che mai azzeccata?

Se le scelte prese dal sottoscritto, ovviamente in pieno accordo con la società, siano state giuste non lo so. Quello che posso dire è che abbiamo iniziato un percorso che nel breve o lungo periodo ci porterà ad ottenere qualche risultato importante. Questa è una società importante con un progetto serio che merita di ottenere grandi soddisfazioni e regalare gioie ad una piazza che ha tanta voglia di crescere”.

Parliamo un po’ della sua carriera e della scelta di accettare il progetto del Cerignola..

Sono 10 anni ormai che ricopro questo ruolo dirigenziale che oggettivamente nel calcio di oggi dà tante soddisfazioni. Qui a Cerignola ho avuto la fortuna di incontrare una società seria con grandi ambizioni capace di mettermi nella condizione ideale per poter lavorare al meglio. Poi anche dal punto di vista ambientale posso spendere solo parole dolci nei confronti della gente che non fa mai mancare il proprio sostegno. Il mio però resta comunque un ruolo legato ai risultati, spero di riportare il Cerignola nel calcio professionistico anche perché per il valore delle avversarie in gioco sarebbe un’impresa riuscirci”.

Durante la fase di costruzione della squadra c’è una collaborazione tra lei e il tecnico?

Certo, ho un ottimo rapporto con l’allenatore. A me piace lavorare sul campo e confrontarmi sempre con lui. Ogni scelta è sempre condivisa insieme anche alla società, ed è proprio questo il bello di operare in ambienti del genere dove c’è simbiosi e la stessa voglia di conquistare qualcosa di importante”.

In serie D spesso sono i giocatori cosiddetti “under” a fare la differenza. Tra quelli presenti nella rosa del Cerignola secondo lei chi potrebbe affermarsi nelle serie professionistiche?

Io credo che Caffa sia un portiere di grande prospettiva, così come Amabile, di proprietà del Foggia, dotato di qualità importanti. Poi ci sono giocatori come Carannante che è stato capitano della Nazionale dilettanti al torneo di Viareggio e già sotto contratto con il Parma. Per non dimenticare Faggioli, classe 2000, che vanta già 4/5 presenze in C con il Teramo e anche Abbagnale un ‘98 con alle spalle più di 130 presenze in D, insieme a Russo e Di Cillo i quali hanno disputato già due campionati con continuità. Difficile fare un solo nome, sono tutti ragazzi interessanti. Questa è una società che punta molto sui giovani, non a caso è cresciuta tantissimo a livello di settore giovanile dove sta raccogliando risultati notevoli. Anche se a noi sta a cuore prima di tutto la loro crescita”. 

Sappiamo che una delle volontà del presidente è quella di costruire un centro sportivo. A che punto è il progetto?

“Il Comune ha dato piena disponibilità, i lavori di ristrutturazione di stadio e degli edifici interni sono già stati avviati e credo di poter dire che orientativamente siamo a metà dell’opera. Come detto questa è una società che vuole crescere ma non solo dal punto di vista tecnico della squadra ma anche logistico con infrastrutture di grande valore. Non ci dimentichiamo che questa proprietà dalla prima categoria ha vinto ogni anno il campionato e l’anno scorso da debuttante ha raggiunto la semifinale playoff in un girone difficile”.

In conclusione, una battuta sul prossimo impegno casalingo con il Savoia.

La sfida con il Savoia è una partita di grande fascino ma anche molto difficile. A mio avviso è una squadra che sia per blasone che per il mercato svolto puntava al raggiungimento di obiettivi importanti, ad inizio anno l’ambizione era quella di restare quantomeno stabilmente nel gruppo playoff. Con l’avvento di Campilongo hanno accresciuto ancor di più il loro valore. È una squadra temibile ed oltre alla sconfitta con il Taranto non ci deve trarre in inganno la vittoria di misura col Gragnano. In rosa hanno giocatori importanti come Alvino, Diakite, Ayina e Gatto. Sarà un match affascinante che avremo la fortuna di giocare davanti al nostro pubblico e dobbiamo fare di tutto per conquistare una vittoria fondamentale per il prosieguo del campionato”.