Relazione di: Nicolas Annoscia – Allenatore UEFA B, Match Analyst FIGC

Le squadre arrivano a questa sfida che profuma di Europa in sostanziale equilibrio con i rossoneri in leggero vantaggio. Il Milan infatti occupa la quarta posizione, a quota 52 punti (pari merito con l’Atalanta, quinta per differenza reti) e dista 5 punti dalla diretta rivale Inter, terza a quota 57. Nelle ultime 3 partite i rossoneri hanno vissuto un netto calo: dopo la sconfitta contro l’Inter nel derby della Madonnina, sono arrivate la sconfitta con la Sampdoria in trasferta, il pareggio in casa con la modesta Udinese e la sconfitta all’Allianz Stadium contro la capolista Juventus. Per quanto riguarda la Lazio, la squadra di Simone Inzaghi occupa la settima posizione, quindi teoricamente fuori persino dalla zona Europa League, ma distante solo 3 punti proprio dai rossoneri. Le ultime due partite non lasciano ben sperare per i tifosi biancocelesti: una sconfitta con la SPAL e un pareggio con il Sassuolo, rendono questa sfida di importanza vitale per riaccendere i cuori dei propri sostenitori.

La Partita

Sin dai primi minuti è chiara la trama tattica del match, il Milan sempre pronto ad imbastire trame di gioco da dietro e la Lazio a recuperare palla con i centrocampisti ed innescare gli attaccanti per colpire la porta difesa da Reina.

Gattuso conferma l’undici anti-Juve di sette giorni fa, con Borini, Suso e Piatek in avanti. Il giro-palla dei rossoneri era finalizzato a creare gioco sul lato debole dei biancocelesti oppure centralmente trovando, alle spalle del centrocampo laziale, uno tra Calhanoglu e Kessie nei rispettivi half spaces (37.5% il dato delle costruzioni rossonere in entrambe le zone di campo).

In avvio, però, è la Lazio ad avere la prima grande chance con il destro di Immobile dopo l’assolo di Correa, ma il riflesso di Reina impedisce all’attaccante napoletano di portare in vantaggio i suoi.

La disposizione a 5 della difesa di Inzaghi permetteva ai difensori di uscire con aggressività sulle ricezioni degli attaccanti rossoneri, infatti Luiz Felipe e Acerbi hanno fatto registrare il dato maggiore di recupero palla (rispettivamente 9 e 6 palloni recuperati nella propria metà campo) proprio sintomo di una efficace fase difensiva, cercando poi di ripartire e colpire in transizione.

Il Milan fatica nel primo tempo nella creazione di occasioni, soprattutto perché riesce di rado a saltare la prima pressione della Lazio. La squadra di Inzaghi attua il proprio piano gara nella prima frazione di gioco, coprendo bene il campo, attuando un pressing funzionale per sfruttare poi le transizioni in avanti. I biancocelesti si rendono pericolosi quando Milinkovic-Savic si fa trovare libero tra le linee sulla sinistra creando apprensioni alla retroguardia rossonera.

In apertura di secondo tempo Inzaghi è costretto subito ad un cambio, Correa lascia il campo dopo uno scontro di gioco con Bakayoko. Al posto dell’argentino entra in campo Caicedo, andando quindi a ridisegnare l’attacco della Lazio con Luis Alberto che alza il suo raggio d’azione, modificando così il 3-5-2 della Lazio in un 3-4-2-1.

I biancocelesti mettono ancora di più in difficoltà il Milan, portando sempre i tre davanti in pressing sui difensori rossoneri quando devono impostare da dietro, ma la partita rimane bloccata.

Nel momento delicato della partita in cui il Milan continua a soffrire e la Lazio a premere, Gattuso decide di togliere Calabria e Romagnoli e inserire Laxalt e Zapata, ridisegnando l’assetto tattico e disponendosi con un 3-4-2-1, con Zapata in mezzo e Musacchio a destra. Laxalt va ad occupare la fascia sinistra e Borini viene dirottato sulla destra. Suso e Calhanoglu si posizionano alle spalle di Piatek.

Lo sbilanciamento in avanti di entrambe le squadre porta inevitabilmente a creare occasioni in transizione in campo aperto da entrambe le parti.

Il momento chiave della partita arriva al 77’, dopo gli sviluppi di un calcio d’angolo: Laxalt dalla sinistra calcia lungo a cercare la testa di Piatek in area, nessuno tocca la palla su cui si avventa Musacchio, che viene fermato irregolarmente dal neoentrato Durmisi. Rocchi – che aveva fischiato pochi secondi prima un rigore per il Milan per un fallo di mano, poi revocato grazie ad una VAR review – decide di assegnare il penalty.

Dagli undici metri si presenta Kessié che spiazza Strakosha e porta in vantaggio il Milan. Il centrocampista ivoriano non segnava dal 22 febbraio e mette un sigillo importante anche dopo le polemiche legate alla sua sostituzione nell’ultimo derby contro l’Inter.

Dopo il gol subito i biancocelesti tentano il tutto per tutto negli ultimi minuti per cercare di uscire da San Siro almeno con un pareggio ma il Milan riesce a difendere bene il vantaggio acquisito.

Il Milan ha vinto una partita importantissima per continuare a rimanere aggrappato al quarto posto e lo ha fatto soffrendo le fiammate della Lazio. I biancocelesti hanno creato alcune occasioni da gol molto importanti, ma non sono riusciti a concretizzarle e sono stati puniti da un episodio che potrebbe costare molto caro. La squadra di Inzaghi ha conquistato solo 1 punto nelle ultime 3 partite e dovrà assolutamente ritrovare brillantezza dalla prossima partita se vorrà continuare a lottare per la qualificazione in Champions.