La crisi del calcio italiano spinge sempre più calciatori a sacrificare la categoria in favore di progetti seri con basi solide. Proprio come ha fatto Alessio Vita, centrocampista romano che dopo la scottante esperienza di Cesena ha deciso di salutare la B e dire sì alla Feralpisalò. Una realtà come lui stesso ha specificato “tra le più organizzate d’Italia”. Autore di una stagione di altissimo livello, l’ex Vicenza non ha nascosto il suo grande desiderio: trascinare i “leoni del Garda” in cadetteria.

Quattro partite e sette punti da recuperare al Pordenone, il primato è ancora possibile?

“Il nostro obiettivo è confermare il secondo posto. In questo finale di campionato cercheremo di fare più punti possibili, poi il 5 maggio vedremo dove saremo riusciti ad arrivare”. 

Vi aspettavate di disputare un campionato di così alto livello?

“Ad inizio anno l’intento era quello di migliorare la classifica della scorsa annata e fare un campionato da protagonista e non da spettatore. Credo che le aspettative siano state mantenute ma non dobbiamo mollare proprio adesso perché ormai siamo entrati nella fase più importante della stagione. Forse dopo il girone di ritorno non tutti pensavano di trovarci così in alto a questo punto ma noi abbiamo sempre avuto la consapevolezza di poter fare qualcosa di importante. Non a caso nella seconda parte del torneo siamo la squadra che ha totalizzato più punti. Con i nomi che ci ritroviamo in rosa parlare di sorpresa è riduttivo. Ora non ci resta che cercare di concludere la stagione raggiungendo la posizione più alta possibile e poi ci giocheremo tutto ai playoff. O magari all’ultima giornata col Pordenone…”

Adesso parliamo di te nel dettaglio. Negli ultimi anni hai sempre giocato in cadetteria ma nonostante tutto hai scelto la serie C con la Feralpisalò. Perché?

“In estate ero stato contattato da alcuni club di serie B, ma essendo reduce da una stagione particolare a Cesena avevo bisogno di una realtà serena e sana. E ho scelto la Feralpi proprio perché fa sue queste caratteristiche. Questa è una società seria con grande ambizioni e un progetto importante. Fattori fondamentali che spingono un calciatore a far sempre meglio. Credo che quella della Feralpisalò sia una delle migliori società d’Italia, un lusso per la C. Sono felicissimo di far parte di questo gruppo, qui sono stato accolto benissimo da tutti e spero potermi togliere tante soddisfazioni con questa maglia”.

Nel corso della tua carriera hai ricoperto praticamente tutti i ruoli di centrocampo e attacco. A cosa devi questa tua duttilità?

“Ringraziando Dio ho delle caratteristiche fisiche che mi permettono di ricoprire diversi ruoli. Poi col passare del tempo sono anche maturato come giocatore e anche con l’aiuto degli allenatori e del lavoro settimanale sono riuscito a migliorare ulteriormente questa mia attitudine. Che inevitabilmente mi permette di giocare più partite. Quello che posso fare è mettermi sempre a disposizione del mister e dare il meglio di me”.

La tua prima esperienza da calciatore l’hai vissuta nel settore giovanile del Torino…

“Sì, sono stati anni fantastici anche se inizialmente non è stata facile lasciare famiglia e amici. Ma ne è valsa la pena perché stavo inseguendo un sogno. E’ stata un’esperienza bellissima. Ho avuto la fortuna anche di disputare un Torneo di Viareggio anche se purtroppo venimmo eliminati al primo turno. In quel periodo ho avuto modo anche di giocare con tanti ragazzi di valore che hanno fatto carriera come Gomis della Spal, Chiosa dell’Entella e anche Simone Verdi. Lui però era già in prima squadra e in occasione delle Final Eight di campionato venne a darci una mano. Era già di un’altra categoria, calciava indistintamente di destro e di sinistro. Si vedeva sarebbe diventato un campione”.

Considerando la tua carriera, la serie B è un obiettivo da riconquistare?

“Un calciatore deve sempre avere l’ambizione di puntare in alto. Io spero di raggiungere la cadetteria con questa maglia. La serie b è senza dubbio un palcoscenico importante che io ho avuto la fortuna di calcare. Come detto vorrei ritornarci con la Feralpisalò perché questa società, per ambizione e organizzazione, non c’entra nulla con la serie C”.

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